Riqualificazione energetica, mercato in ripresa con i certificati bianchi

teeIl Gse è convinto: saranno i certificati bianchi e quindi gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici a far ripartire finalmente il mercato immobiliare.
Acquistare casa di questi tempi non è certo facile. Se è vero che lo spread dei mutui è in discesa e che confrontare i prodotti di Cariparma con quelli di Barclays, Ing Direct e così via permette di trovare finanziamenti vantaggiosi, il mercato immobiliare stenta a ripartire.
Lo stesso si può dire per il settore delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni energetiche degli edifici. Tuttavia un sistema per dare nuova linfa al settore c’è: questo motore sono i certificati bianchi, conosciuti anche come Titoli di efficienza energetica.
I certificati bianchi, infatti, sono dei titoli che attestano quanto si risparmia nell’utilizzo di energia da parte dell’utente finale, a seguito di opere di efficientamento. Ogni certificato bianco corrisponde al risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio (Tep).
Un certificato bianco vale circa 5.300 kWh elettrici, 11.700 kWh termici e 1.200 m3 di gas naturale: quindi per ogni titolo l’utente finale risparmia circa 800 euro di elettricità e gas per i consumi domestici e circa 650 euro per le piccole e medie imprese (stime Fire Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia).
Si tratta di un meccanismo complesso, che unisce l’efficienza energetica al risparmio economico e incentiva interventi in vari settori, consentendo di sfruttare diverse tecnologie e creando nuove opportunità di business e innovazione.
Secondo il rapporto annuale del Gse, il Gestore dei servizi energetici, nonostante la complessità il meccanismo dei certificati energetici sta riscuotendo un notevole successo: nel 2013 sono stati presentati più di 21 mila progetti e sono stati rilasciati circa 6 milioni di certificati, per un risparmio equivalente a 2,3 MTep.
“Nei primi quattro mesi del 2014 sono state presentate circa un migliaio di proposte di progetto, che porteranno a emettere Tee per un valore complessivo di oltre cento milioni di euro», spiega Giovanni Campaniello, amministratore unico di Avvenia, energy service company (Esco), che ha effettuato interventi di riqualificazione che hanno garantito la riduzione delle emissioni di origine industriale di oltre 1,5 milioni di tonnellate di CO2.
«Il sistema dei certificati bianchi prevede che i distributori di energia elettrica e gas raggiungano annualmente determinati obiettivi di risparmio: possono farlo realizzando progetti di efficienza energetica, ma avviene raramente, oppure – continua Campaniello – acquistando Tee da altri soggetti, Esco o trader».
Gli operatori più interessati a questo sistema di incentivazione sono le società dei servizi energetici, tra cui le Esco, che possono agevolare i loro clienti negli interventi di efficientamento energetico.
“I titoli vengono riconosciuti per cinque anni (otto per interventi sull’involucro edilizio). Oltre al risparmio, gli utenti riescono a ottenere anche un ritorno economico e accorciano ulteriormente i tempi di ritorno dell’investimento. Il contributo dei certificati bianchi è tra il 70 e l’80% del taglio ottenuto sulla bolletta: se – conclude Campaniello – con l’efficientamento si raggiungono risparmi per 10mila euro annui, vengono riconosciuti 8 mila euro per cinque anni; così l’investimento, che ad esempio è stato di 30 mila euro, non ritorna in tre anni, ma in meno di due”.


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Ex web editor di SuperMoney, comparatore di tariffe online per energia, assicurazioni, prestiti, mutui, telefonia, pay tv e soluzioni per la finanza personale.