Rifiuti tessili, una guida pratica per ridurre l’impatto ambientale

Ecotessili: 5 semplici azioni per un uso più sostenibile del proprio guardaroba

Eco5 per il tuo armadio è il prontuario stilato da Ecotessili, il consorzio del Sistema Ecolight, per migliorare il rapporto con i tessili e ridurne l’impatto ambientale attraverso cinque semplici azioni. La guida pratica è pensata per la Giornata nazionale del Risparmio energetico e degli Stili di vita sostenibili che si celebra il 16 gennaio.

rifiuti tessili
Foto di Huy Nguyen su Unsplash.

È doveroso ricordare che in Europa, solo l’1% degli abiti usati vengono riciclati in capi nuovi. Eppure, ogni anno, i cittadini europei consumano in media quasi 26 kg di tessili e ne smaltiscono solo 11 kg. L’Italia ha reso obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti tessili già dal 2022, incentivando investimenti in textile hubs per il riciclo avanzato, ma occorre fare di più.

Il circuito dei rifiuti tessili: dall’armadio al riciclo

In attesa dell’avvio del regime di responsabilità estesa del produttore (Epr) anche per i prodotti tessili, che vedrà produttori e rivenditori in prima linea nel sostenere la raccolta e il riciclo, Ecotessili sostiene le buone pratiche per un sistema più sostenibile.

I rifiuti tessili comprendono abiti e accessori usati, scarpe, ritagli di tessuti, e prodotti non più idonei all’uso. Quando vengono inviati agli impianti di trattamento, inizia un processo di selezione e cernita. In questa fase, i capi ancora in buone condizioni vengono destinati al mercato dell’usato; quelli non più riutilizzabili vanno verso il riciclo per un successo reimpiegato. I capi che, invece, non possono essere né riutilizzati né riciclati vengono smaltiti. Grazie a un processo di gestione responsabile, la parte smaltita può essere ridotta al minimo, contribuendo a contenere l’impatto ambientale.

Le 5 azioni per un uso più sostenibile del guardaroba

Ecotessili ha dunque individuato cinque azioni chiave che rappresentano altrettante strategie che  chiunque può mettere in pratica nella vita quotidiana. Vediamole:

  1. Ridurre: acquisto consapevole e consumo responsabile.
    La prima strategia per affrontare il problema dei rifiuti tessili potrebbe essere, paradossalmente, acquistare di meno: “Ridurre non significa rinunciare al piacere di acquistare, ma fare scelte più consapevoli”. Questo approccio può fare la differenza nel lungo periodo, riducendo la pressione sulle risorse naturali e sul ciclo produttivo.
  2. Riciclare: dare seconda vita ai tessili.
    I tessili, se riciclati correttamente, possono avere una seconda vita. Il riciclo, attraverso canali certificati, permette di recuperare materie prime per nuovi prodotti, evitando che milioni di tonnellate di abiti finiscano in discarica: “Il riciclo dei tessili non è solo un atto virtuoso, ma una risorsa economica, che consente di riutilizzare le materie prime per produrre nuovi beni”.
  3. Recuperare: rimettere a nuovo i propri capi.
    I tessili danneggiati possono essere riparati, evitando di doverli gettare. È possibile ripristinare un capo con una semplice cucitura o rappezzo per dargli la possibilità di essere utilizzato nuovamente: “Non si tratta solo di un atto di sostenibilità, ma anche di un’opportunità per riscoprire il valore delle cose”.
  4. Rivalorizzare: reinventare i propri capi per dare loro nuova vita.
    Rivalorizzare significa trasformare, ripensare e personalizzare i tessuti per ridurre gli sprechi e allungare il ciclo di vita degli abiti: “Un vecchio jeans può diventare una borsa, una camicia può essere rinnovata con ricami o tinture naturali”. In un’epoca di cambiamento, rivalorizzare non è solo un’idea, ma un’opportunità concreta per rendere la moda più responsabile.
  5. Smaltire correttamente: differenziazione e raccolta responsabile.
    Se un capo non è più recuperabile, è fondamentale smaltirlo correttamente. La raccolta differenziata dei rifiuti tessili consente infatti di riciclare e riutilizzare materiali senza sprechi: “Quando smaltiamo correttamente i rifiuti tessili, non solo facciamo la nostra parte per proteggere l’ambiente, ma contribuiamo a un circolo virtuoso che aiuta a ridurre la quantità di materiali destinati alla discarica”.

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