L’Italia è uno dei Paesi europei in cui il riciclo degli imballaggi ha i risultati migliori e risulta meno costoso. Lo rivela lo studio condotto da Green (Centre for geography, resources, environment, energy and networks) dell’università Bocconi e dal Wuppertal institut. I diversi Paesi EU hanno costruito diversi modelli di gestione dei rifiuti di imballaggio, ognuno con specificità proprie: quello italiano, rappresentato da Conai, risulta secondo l’analisi uno dei più efficienti e meno costosi.
Gentiloni: “Esempio dell’eccellenza italiana”
Screening the efficiency of packaging waste in Europe, è lo studio presentato a Bruxelles presso la sede del Parlamento europeo. L’analisi ha ricevuto risposte da 28 producer responsibility organizations (Pro), cioè le organizzazioni finanziate dai produttori e/o utilizzatori di imballaggi che si assumono la responsabilità della gestione degli stessi rifiuti.
Per il Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni si tratta di “Un esempio concreto dell’eccellenza dell’Italia nel sistema di gestione degli imballaggi”, commenta nella nota stampa, aggiungendo: “Sui temi dell’economia circolare l’Italia spicca nel confronto europeo. La necessità di accelerare il passaggio verso l’economia circolare, del resto, non è mai stata così chiara e urgente: l’estrazione e la lavorazione delle risorse materiali è responsabile della metà delle emissioni di gas effetto serra e del 90% della perdita di biodiversità”.
Dal 2005 l’Europa ha introdotto per i suoi Stati l’obbligo di istituire un regime di responsabilità estesa del produttore per gestire gli imballaggi quando diventano rifiuti: chi produce imballaggi è responsabile anche del loro fine vita.
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In Italia il riciclo degli imballaggi è meno costoso
Dallo studio emerge che Conai, se messo a confronto con le Pro dei Paesi EU con più di 10 milioni di abitanti serviti, risulta il sistema più efficiente: è meno costoso rispetto a Spagna, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Belgio, Francia e Germania.
“L’Italia, con il Consorzio nazionale imballaggi, è uno degli Stati in cui si ricicla di più e a prezzi più bassi”, commenta nella nota stampa il presidente Conai, Luca Ruini, aggiungendo: “I dati dello studio smentiscono la credenza per cui a risultati di riciclo migliori corrispondono costi più alti per il tessuto imprenditoriale: e infatti abbiamo appena abbassato la maggior parte dei contributi ambientali Conai, ponendoci tra i Paesi europei che hanno apportato le riduzioni più consistenti”.
Secondo lo studio, a rivelarsi più efficienti sono le Pro singole, cioè quelle uniche nel loro Paese e che operano in un regime non competitivo. Emerge inoltre come in regimi competitivi le Pro multiple realizzano tassi di riciclo decisamente inferiori: viceversa, le Pro singole coniugano costi inferiori e risultati migliori. Infine, nella gestione dei rifiuti di imballaggio, i sistemi no profit di contesti non competitivi ottengono in Europa tassi di riciclo superiori di 8 punti percentuali rispetto a sistemi profit che operano in ambienti competitivi.
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