Geco è un progetto partito a settembre del 2019 che ha tra i suoi obiettivi quello di creare una comunità di energia green nel distretto Pilastro – Roveri di Bologna. L’iniziativa è coordinata da Aess–Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile e vede tra le realtà promotrici l’Enea, l’università di Bologna e il Caab – Centro agro alimentare di Bologna.
Progetto Geco: comunità energetiche a servizio della lotta alla povertà energetica
Nell’ambito del progetto l’autoconsumo viene declinato come uno strumento in più per contribuire da un lato, a promuovere modelli sostenibili e circolari di produzione e consumo di energia e, dall’altro, a contrastare il fenomeno della povertà energetica.
“Siamo partiti da un progetto di vasta area e in questo momento ci stiamo concentrando su piccole parti del progetto, anche per sfruttare quello che è offerto dalla normativa vigente”, ha spiegato Claudia Carani, coordinatrice del progetto, nel corso di un webinar sul progetto tenutosi oggi.
Garantire alle fasce deboli l’approvvigionamento energetico
“A luglio 2021 le comunità energetiche saranno allargate anche ad aree vaste, quindi non più legate, come previsto dal decreto Milleproroghe, alle singole cabine di media tensione. Potremo quindi mettere insieme tutti gli elementi che stiamo portando avanti all’interno del quartiere e ricostruire il nostro puzzle, sfruttando anche gli impianti esistenti”. Il tutto con l’intento di contrastare la povertà energetica del quartiere. “Il nostro obiettivo ultimo è quello di garantire alle fasce sociali deboli l’approvvigionamento energetico a costo ridotto”, ha aggiunto.
“Promuovere un’economia circolare e collaborativa”
Uno dei temi chiave del progetto, che terminerà a luglio 2022, è la promozione dell’economia circolare, come ha spiegato Francesca Cappellaro dell’Enea. “Quello che è importante per realizzare modelli di economia circolare efficace è proporre un approccio sistemico e cooperativo”, ha affermato. Per raggiungere questo risultato è necessario puntare sul “coinvolgimento di tutti i soggetti attivi nella filiera: dal produttore al consumatore. Questo è l’approccio che che stiamo applicando all’interno del progetto Geco”.
Obiettivi green
“Grazie alla promozione dell’autoconsumo e dello scambio interno di energia rinnovabile prodotta localmente nei distretti di Rovere e Pilastro – ha aggiunto Cappellaro – vogliamo arrivare nel giro di tre anni ad aumentare del 76% la produzione di energia rinnovabile. Ciò consentirà una riduzione di 70 mila ton di CO2 entro il 2022”.
Valorizzare le risorse locali
“L’obiettivo finale è creare una comunità connessa energeticamente ma anche sostenibile, all’interno della quale si promuovano nuovi modelli di consumo che valorizzino le risorse locali”, ha concluso l’esperta dell’Enea.
Le opportunità delle comunità energetiche
Sul funzionamento di una comunità energetica si è infine soffermato Alberto Nucci, professore dell’università di Bologna. ”Il concetto di comunità energetica – ha spiegato – estende a livello di quartiere la possibilità di consumare in loco l’energia prodotta nel quartiere stesso. Con l’aumento della dimensione della comunità, aumentano i benefici per il sistema elettrico e di conseguenza per i clienti finali”.
Comunità energetiche, interesse in crescita
Naturalmente ci sono “maggiori difficoltà di gestione delle risorse distribuite” legate, ad esempio, a vincoli complessi e alla contabilizzazione di perdite e oneri. Ma in generale è un modello che offre numerose opportunità in termini di risparmio economico e riduzione dell’impatto ambientale.
Secondo Nucci attualmente dovrebbe crescere “un certo interesse per la creazione delle comunità energetiche”, legato anche alle misure contenute nel DL Rilancio appena approvato.
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