Raggiunto l’accordo sul Price Cap, limite di offerta dinamica, per il gas europeo. Il tetto è fissato a 180 euro. L’accordo prevede un sistema di correzione che limita i casi di prezzi del gas eccessivi al fine di limitare il caro bollette vissuto dai cittadini europei in questi mesi. Si tratta di una risoluzione che vede il favore del Governo Meloni.
“L’accordo finalmente raggiunto in sede europea sul tetto europeo al prezzo del gas dimostra che questa misura non soltanto era necessaria ma anche possibile. Una vittoria italiana che restituisce speranza nell’Europa che vorremmo. Un risultato frutto del lavoro svolto dal presidente Giorgia Meloni nelle ultime settimane, dal ministro Pichetto Fratin e dall’ex ministro Roberto Cingolani che aveva portato questa misura all’attenzione del Consiglio già diversi mesi fa”. È quanto afferma in una nota l’europarlamentare di Fratelli d’Italia fratelli-ECR, Nicola Procaccini, responsabile ambiente ed energia del partito. “Alcuni aspetti di questo accordo dovranno essere meglio definiti, ma già i primi effetti sono ben visibili. Mi riferisco al calo delle quotazioni sul mercato TTF di Amsterdam e al crescente nervosismo di Putin che fino ad oggi aveva guadagnato di più, pur vendendo di meno.
Dispiace soltanto non aver raggiunto prima questo benedetto accordo sul price cap – conclude Procaccini – Ci saremmo risparmiati molte sofferenze da parte di famiglie, imprese e bilanci nazionali”.
“Un segnale politico importante che a livello economico non dà ancora troppe garanzie a causa delle tante variabili in termini di tempistiche, limiti e condizionalità. Bisognerà vedere come reagirà il mercato nei prossimi mesi e quali saranno le ripercussioni geopolitiche. È comunque un risultato di una battaglia che come Associazione di consumatori portiamo avanti da oltre un anno” spiega in una nota commissario straordinario Udicon Martina Donini.“Siamo stati infatti tra i primi a proporlo lo scorso dicembre e oggi possiamo ritenerci parzialmente soddisfatti se pensiamo a come era partita la trattativa, quando il tetto al prezzo del gas sembrava una chimera, a causa dei veti incrociati dei Paesi membri. Il prezzo del gas ora è sceso ma in questi mesi, sotto la spinta della speculazione, abbiamo regalato tantissimi soldi alla speculazione che ha triplicato i costi a dismisura”, conclude Donini.
Il Price cap si attiverà in automatico al decorrere del terzo giorno consecutivo a 180 euro
Il price cap sarà attivo dal 15 febbraio 2023. Il meccanismo agirà secondo un automatismo al decorrere del terzo giorno lavorativo in cui il prezzo mensile sull’impianto di trasferimento del titolo (TTF) supererà i 180€/MWh e se il prezzo mensile del TTF è superiore di 35€ a quello di riferimento del GNL sui mercati mondiali per gli stessi tre giorni lavorativi.
Quando il Price cap sarà attivo saranno bloccate anche le operazioni riguardanti i futures del gas naturale “che rientrano nell’ambito dell’MCM al di sopra di un cosiddetto limite di offerta dinamica non saranno permesse”.
Come ‘limite dinamico di offerta’ ci si riferisce al prezzo di riferimento per il GNL sui mercati globali (basato su un paniere internazionale di hub di transazione GNL) più 35€/MWh. nel caso in cui il prezzo di riferimento per il GNL sia inferiore a 145€, il limite di offerta dinamica rimarrà alla somma di 145€ e 35€.
Come si disattiva il Price Cap
Una volta entrato in funzione il limite di offerta dinamica resterà in vigore per almeno 20 giorni lavorativi. Verrà disattivato automaticamente quando il limite di offerta dinamica rimane inferiore a 180€/MWh per gli ultimi tre giorni lavorativi consecutivi, verrà disattivato automaticamente.
In caso di emergenze regionali, di approvvigionamento o in situazioni di razionamento, dichiarate dall’Unione il limite verrà disattivato automaticamente.
sarà l’ACER, Agenzia per la cooperazione dei regolatori dell’energia, ha pubblicare una ‘nota di disattivazione’ sul sito web.
Durata e sistemi di controllo sul funzionamento complessivo
Gli Stati membri hanno convenuto che il meccanismo si applicherà ai contratti derivati a scadenza mensile, con tre mesi di anticipo e un anno di anticipo. Entro il 1o novembre 2023, la Commissione effettuerà una revisione del regolamento alla luce della situazione generale della fornitura di gas e sulla base di tale relazione, potrà proporre di prorogarne la validità.
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