Una semplice guida per capire come fare a richiedere prestiti per installare i pannelli fotovoltaici sul tetto della propria casa e risparmiare sulla bolletta.
Risparmiare sulla bolletta dell’energia elettrica è importante per la gran parte delle famiglie italiane che oggi fanno fatica ad arrivare a fine mese. Per questo, una soluzione utile può essere installare dei pannelli fotovoltaici che consentono un sostanziale risparmio in bolletta. L’acquisto di un impianto prevede però delle spese ingenti motivo per cui un’opzione valida può essere quella di valutare le soluzioni di prestito più convenienti al fine di disporre di una cifra consistente con la quale dar inizio ai lavori.
Una volta fatta la scelta più oculata per le nostre esigenze e per le nostre tasche, poi, si può anche approfittare delle detrazioni fiscali previste dall’ecobonus per chi effettua interventi di riqualificazione energetica. Una volta che abbiamo trovato il prestito più adatto, l’impianto fotovoltaico che andremo ad installare può risultare utile nel caso volessimo vendere poi la casa. Un impianto di potenza superiore ai 3 kW può aumentare il valore dell’immobile sui cui è installato e, di conseguenza, deve essere accatastato come se fosse una sorta di appendice dell’edificio, influendo in questo modo su Imu e Tasi. A decretarlo è stata l’Agenzia delle Entrate con la circolare numero 36/E, pubblicata lo scorso dicembre, sulla quale in questi giorni si sta cercando di fare chiarezza nei media di settore. Nel testo della circolare si dichiara che gli impianti di produzione di energia di modesta entità, come quelli destinati prevalentemente ai consumi domestici, non hanno rilevanza catastale, ma negli anni passati molti utenti hanno scelto di installare sistemi fotovoltaici di potenza superiore ai 3 kW per godere dei generosi incentivi disponibili.
Tra questi ci sono i già citatiecobonus, che sono stati rinnovati anche per tutto il 2014 e che permettono ai consumatori italiani di effettuare lavori per migliorare l’efficienza energetica del proprio immobile usufruendo di sconti speciali fino al 56%. Sempre sulla circolare dell’Agenzia, a variazione catastale, si dichiara che questa è obbligatoria solamente quando il valore dell’impianto supera il 15% della rendita catastale dell’immobile.
Una valutazione non sempre immediata, che per la maggior parte dei contribuenti può risultare semplicemente impossibile. Per fare una stima corretta bisogna rivolgersi a un professionista abilitato, come un geometra. In questo modo, con la consulenza professionale di un geometra o architetto, si potrà stabilire, caso per caso, l’eventuale necessità di aggiornare la rendita.Anche per quanto riguarda l’entità dell’aumento, tra l’altro, non si può generalizzare. A seconda del valore iniziale dell’immobile, infatti, l’impianto fotovoltaico potrebbe far crescere la rendita catastale di una o più “classi”.
Secondo le stime della stessa Agenzia delle Entrate, comunque, su una villetta con una rendita di 1.200 euro l’incremento della rendita sarà di almeno 250 euro, che non è poco. Attenzione perchè sono solo gli impianti fotovoltaici con potenza compresa tra i 3 e 20 kW ad essere interessati a questa circolare, dei quali circa 46 mila sono installati nel solo Veneto. Seguono Lombardia (circa 39 mila impianti) ed Emilia Romagna (circa 26 mila), mentre al Sud sono più diffusi gli impianti di taglia grande non di uso domestico ma per le aziende.
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