Povertà energetica, serve definire un target di azione

Il convegno a cura di Rete Assist e Agenda 21

Guardare dal Pniec alle politiche locali per contrastare la povertà energetica agendo sulle potenzialità dell’analisi dei dati in grado di individuare il fenomeno. Questi i temi emersi nel corso del convegno “Povertà energetica in ottica multigovernance nazionale. Dal Pniec alle politiche locali” organizzato da AISFOR con Rete Assist e Agende 21 locali italiane a Roma il 22 marzo.

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Nell’immagine da sinistra: Anna Amato Enea; Enrico Bonacci, MASE, Luca Benedetti, GSE; Marina Varvesi, Aisfor

Dalla definizione di povertà energetica alle azioni strutturali, le azioni del MASE

Per farlo è  importante mettere a fuoco una definizione puntuale del fenomeno della povertà energetica che Enrico Bonacci, membro della segreteria tecnica del Dipartimento Energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) sottolinea essere “una sfida importante”. La definizione deve permettere di individuare nel modo più definito possibile “le persone vulnerabili al fenomeno, organizzare misure di sostegno efficaci e strutturali in grado di andare oltre il solo bonus energetico”.

La certezza difatti è che “I bonus sono misure efficaci nel brevissimo termine”, ma come soluzione “non sono efficaci” spiegando in questo che il lavoro del Mase guarda a “misure di efficientamento energetico” che commistioni più misure. E su questo sottolinea come “A breve uscirà una consultazione pubblica sul conto termico disponibile sul sito del Mase

In questo agire attraverso i tavoli interistituzionali, iniziativa promossa dall’attuale Ministro del Mase Pichetto “Sta funzionando, rispetto al passato” e permette un’azione di dialogo con il Mef, rapporto che prima di ora era stato poco efficace, come sottolinea Bonacci.

Il lavoro con il MEF è su un “sistema di revisione di un meccanismo unico che va da interventi in edilizia con un sistema di aliquote crescenti che premia incremento di prestazione energetica edificio”. Mentre rispetto al Pniec, Bonacci ne conferma il ruolo di “strumento programmatico da ultimo lo faremo nella Direttiva Efficienza che richiede trasporre la direttiva europea in normativa nazionale.

La necessità di indicatori che attingano a un bacino più multidimensionale

Attualmente la definizione di povertà energetica è troppo generica e non aiuta a indentificare per le esigenze del Mef che ha necessità di capire “quanto impattano misure finanziarie su cluster totale“. Per farlo “Servono indicatori che riescano a quantificare il fenomeno”.

Leggi anche: Le strategie del Governo contro la povertà energetica

Un progetto europeo per finalizzare l’analisi degli indici di povertà energetica

Con il progetto Epic che durerà due anni e terminerà a metà del 2025 si sta lavorando per riuscire a effettuare una nuova analisi degli indici di misura del fenomeno della povertà energetica. L’impegno sottolinea Luca Benedetti, responsabile studi e monitoraggio Pniec del GSE, “Cercheremo nei prossimi mesi di sondare la disponibilità di banche dati” mettendo in relazione alcune ad oggi “non ampliamente sfruttate”. Tra gli elementi di valutazione i consumi degli edifici, i redditi, i livelli di efficienza etc… (Nel video sopra il commento completo).

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Nata a Roma, laureata in relazioni internazionali e giornalista professionista. Interessata all’ambiente, alla transizione ecologica e al mondo che cambia, sempre con un occhio ai social network.