I Comuni hanno un ruolo fondamentale nel contrastare la povertà energetica, sia per la loro prossimità al territorio e ai cittadini, che per la loro capacità di aggregare i diversi attori all’interno di iniziative da realizzare.
Questo il tema affrontato al Convegno tenutosi oggi 15 febbraio: “Il ruolo dei Comuni nel contrasto alla povertà energetica – il lancio del primo bando Epah” organizzato da Aisfor (Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la formazione), partner di Epah (Energy poverty advisory hub), in collaborazione con Coordinamento Agende21 locali italiane e Alleanza per il Clima.
L’attività futura del Patto dei Sindaci
Dopo le diverse attività svolte dal Patto dei Sindaci, iniziativa della Commissione europea lanciata nel 2008, che riunisce in una rete permanente le città determinate ad avviare un insieme coordinato di iniziative per la lotta ai cambiamenti climatici, a partire dal 2021 è nata la collaborazione con Epah e il Joint Research Centre della Commissione UE per lo sviluppo del terzo pilastro del Patto, incentrato sulla povertà energetica.
L’integrazione della povertà energetica nei Paesc (Piani d’azione per l’energia sostenibile e clima) si compone di quattro elementi: target di riduzione, strumenti per il monitoraggio, lista di indicatori e azioni da parte dei Comuni. Proprio nella primavera del 2022, sarà lanciato dal Patto un set di indicatori e uno strumento di valutazione e monitoraggio per definire le migliori azioni da mettere in campo per i Comuni.
Si tratta di circa 60 indicatori divisi per categorie, tra cui clima, mobilità, quadro politico e regolatorio, consapevolezza e partecipazione, che offrono soluzioni per ridurre la povertà energetica a livello locale. Pertanto, grazie alla varietà degli indicatori, i Comuni possono con molta flessibilità scegliere quelli più adatti al proprio contesto. Utilizzando gli indicatori di monitoraggio, i Comuni possono seguire lo sviluppo di specifici aspetti e tracciare la riduzione della povertà energetica sul territorio, essendo gli unici a decidere con quali indicatori lavorare.
Il ruolo dei Comuni per contrastare la povertà energetica
La lotta contro la povertà energetica emerge come obiettivo nella politica locale sia perché è oggettivamente aumentato il fenomeno, sia perché, come affermato da Karl-Ludwig Shibel dell’Alleanza per il Clima: “La transizione energetica deve essere non solo ecologica ed energetica, ma anche economica e sociale, e soprattutto equa. Non funzionerà senza la collaborazione dei cittadini europei, per questo abbiamo in piedi il Progetto “Dialogues” di Horizon 2020 sulla cittadinanza energetica. Abbiamo capito che siamo ancora agli inizi, ma ciò che ci stiamo dicendo oggi avrà una ricaduta, perciò bisogna introdurre una dimensione socio-ecologica per non lasciare nessuno indietro. I Paesc possono inserire la povertà energetica nella visione di uno sviluppo sostenibile del territorio, coinvolgendo la cittadinanza e parlando di cittadinanza energetica”.
Il progetto Padova Fit Expanded e gli Oss
A Padova, viene implementato il concetto di One-stop-shop (Oss), introdotto formalmente nel 2018 dalla direttiva europea sull’efficienza energetica 2018/844/UE, che consiste in uno o più sportelli che forniscono servizi ai cittadini, finalizzati alla riqualificazione energetica, mettendo in relazione la domanda dei proprietari di abitazioni e l’offerta degli operatori del settore. I servizi offerti sono informativi, tecnici e finanziari. Il Comune di Padova sta attivando un nuovo modello di sostegno alla riqualificazione energetica degli edifici residenziali privati, focalizzato sui condomini.
L’Oss è un soggetto pubblico-privato, che per offrire un pacchetto unico deve raggruppare la domanda, cercando di comprendere il problema del proprietario dell’abitazione e proponendo successivamente un prodotto unico ideale.
Il cittadino si rivolge all’Oss che offre delle soluzioni come il Superbonus, ma anche soluzioni alternative tra cui il servizio informativo diretto per rendere i cittadini consapevoli sulla povertà energetica. L’Oss offre dei servizi tecnici e finanziari per le famiglie in povertà energetica, che partono da una prima fase di analisi di prefattibilità, per poi arrivare alla diagnosi energetica realizzata dall’Oss e all’individuazione di schemi di finanziamento quali il contratto Epc o il crowdfunding o ancora lo sconto in fattura.
Empowermed nel Comune di Padova
Un altro progetto che viene sperimentato nel Comune di Padova è Empowermed, che contribuisce alla riduzione della povertà energetica nei Paesi del Mediterraneo con un focus particolare sul ruolo delle donne. I gruppi vulnerabili individuati nel Comune sono: anziani sopra i 74 anni, famiglie vulnerabili richiedenti sussidio al Comune per il pagamento delle bollette e madri single con figli a carico.
Tra le attività del progetto, ci sono le visite domiciliari che prevedono delle attività quali la compilazione di una questionario, per raccogliere informazioni sui consumi energetici della famiglia e la consegna di gadget e buone prassi per ridurre i consumi.
Durante queste visite, viene anche lasciato un kit per il risparmio energetico costituito da una lampadina a Led che permette di risparmiare l’80% di elettricità, una ciabatta con interruttore per evitare lo stand-by degli apparecchi elettronici, un aeratore per il risparmio idrico e un pannello isolante da installare dietro il termosifone per non disperdere calore.
Prossimamente, sono in programma più di 50 visite con il supporto della Casa Onlus, delle assemblee collettive e dei workshop con delle pillole sul risparmio energetico. Da una stima sui risultati, hanno avuto un buon esito le collaborazioni all’interno del Comune, mentre è stata riscontrata una certa reticenza da parte delle famiglie a parlare dei propri problemi legati all’energia e ad accogliere operatori in casa. Dunque, un miglioramento della comunicazione dal basso, per diffondere le misure di risparmio energetico potrebbe certamente risultare utile.
Il progetto CooltoRise della città di Parma
Il progetto CooltoRise del Comune di Parma si occupa soprattutto di povertà energetica estiva tra le famiglie europee e mira a ridurne l’incidenza, aumentando la loro consapevolezza sul tema e indicando le azioni per mitigarla. In questo caso, è stato fatto un focus sugli edifici dell’Acer di Parma e coinvolto 55 edifici rappresentativi di tutte le epoche costruttive.
Il progetto mira a sensibilizzare e trasferire competenze sul risparmio energetico ai presidenti di autogestione dei condomini, con l’obiettivo di trasformare i capiscala in “Sepa”, Summer energy poverty agents, che formeranno sugli stessi temi le famiglie del proprio condominio. Dunque, l’impegno del Comune di Parma si basa sul miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, ma non solo, il Paesc del Comune identifica le comunità energetiche come possibile soluzione alla povertà energetica. Infine, il progetto CooltoRise promuove delle soluzioni e degli strumenti concreti per creare un vero e proprio percorso formativo di insegnamento a “cascata”.
Il primo bando Epah per i Comuni
Una della soluzioni che Epah ha messo in campo è quella dell’Atlas, contenente tutte le iniziative a livello mondiale per contrastare la povertà, che può costantemente essere ampliato con le diverse iniziative dei Comuni.
Lo scorso 1° febbraio, è stato lanciato il primo bando Epah per supportare i Comuni, fornendo loro assistenza tecnica per consentirgli di avviare azioni a livello locale, che scadrà il prossimo 1° marzo.
Dal bando si ottiene assistenza tecnica da parte di esperti del team Epah, ma è il Comune che conosce il suo territorio e definisce quindi un’idea progettuale e la presenta nell’ambito del bando.
L‘idea progettuale viene valutata dal team Epah, che provvede ad allineare le competenze dell’esperto affidato come consulente alle attività del progetto. L’esperto può essere nazionale o meno ed aiuta il Comune nella fase pratica di idea progettuale. Il bando rimane aperto per un mese, successivamente rimane un altro mese di tempo per la valutazione, infine seguirà un periodo di affiancamento che va dai tre ai nove mesi. Epah monitorerà successivamente la modalità di svolgimento di questo affiancamento.
I progetti che non verranno valutati positivamente riceveranno comunque un riscontro con dei commenti che permetteranno di migliorare la proposta progettuale e presentarla nel prossimo bando.
Alla pagina del bando tutte le informazioni utili.
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