Povertà come fonte di disuguaglianza sociale e malessere per tutta la comunità. Un elemento da sconfiggere nel nome di tutti. Con queste premesse apre la giornata “Sconfiggere la povertà, ridurre le disuguaglianze”, promossa da Asvis e organizzata insieme al Forum disuguaglianze diversità, che ha luogo a palazzo delle esposizioni di Roma nel contesto del Festival dello sviluppo sostenibile.
“Vogliamo non lasciare indietro nessuno”, sottolinea all’apertura del suo intervento Roberto Moneta, ad del Gestore servizi energetici. “Non dobbiamo puntare solo sugli aspetti tecnologici dobbiamo far comprendere che queste sfide si vincono tutte insieme” facendo riferimento alla affrontare il tema della povertà energetica su cui sottolinea i tempi dell’osservatorio sul tema promosso dal Mise e che vede Gse insieme a Enea e Acquirente unico tra i protagonisti, sono ormai prossimi.
Le azioni di povertà energetica su cui sta agendo il Gse
“Quando parliamo di povertà energetica pensiamo a famiglie che non riescono a usufruire di servizi in qualche modo vitali. Parliamo anche di salute messa a repentaglio da ambienti umidi, non salutari per anziani e bambini”, sottolinea l’ad del Gse. “Conoscere e affrontare il problema ci permette di trovare delle soluzioni”. Nella visione illustrata dal Gse la scuola è al centro “come soggetto che rifrange aspetti di sostenibilità nel quartiere”. Un’attenzione vuole quindi essere data alla collaborazione per la riqualificazione energetica e sismica agli edifici, azione che il Gse sta avviando con Enea.
L’idea è andare oltre il plesso scolastico avviando “servizi aggiuntivi come piste ciclabili, disponibilità di mezzi elettrici e da lì raggiungere anche gli edifici del quartiere con azioni di efficienza”.
Il reddito energetico è un’altra azione promossa dal Gse di cui forse Porto Torres è l’esempio più noto. L’azione prevede nel supportare il Comune a realizzare impianti fotovoltaici su abitazioni comunali in cui vivono meno abbienti. L’obiettivo è consentire uno sgravo sui costi in bolletta e favorire lo scambio sul posto per produrre un reddito che supporti l’istallazione di impianti Fv anche su altri edifici.
In ottica di riduzione delle disuguaglianze c’è anche un’attenzione al personale addetto a mansioni ad esempio di call center per cui c’è l’intenzione di avviare un processo di integrazione contrattuale interna “sarà un processo graduale” sottolinea Moneta “sempre tenendo conto dei limiti di budget che abbiamo annualmente”.
“Cara perché gli vogliamo bene ma costa. E mentre scrivevamo queste cose ci siamo accorti che cara è anche centri di accoglienza richiedenti asilo”.
Nell’ottica di “fare azioni concrete” Moneta presenta anche il progetto “cara sostenibilità” con cui si intende mettere al centro azioni specifiche in ambiti specifici iniziando dai carceri minorili “non dobbiamo lasciare indietro nessuno”.
Colmare la povertà agendo sulle persone e sulle infrastrutture
“La svolta in ambito di povertà si è avuta con il governo Gentiloni (2016/18 ndr) che ha posto tra le tre priorità la povertà” ricorda Roberto Rossini, presidente di Acli nazionale, associazione cristiane lavoratori nazionali che ha introdotto il metodo del Reis, reddito di inclusione, strumento di contrasto per la povertà assoluta ambivalente. “L’azione di Gentiloni ha portato alla firma del memorandum per una misura strutturale contro la povertà il che diede un fondo contro la povertà che prevedeva un 15 e 20 % dedicato per un welfare in strutture di infrastrutture”. Oltre all’aspetto economico difatti occorre realizzare “tutta una seria di aspetti come: scuola, servizi sanitari e sociali. Il tutto in una logica qui accompagnata di una promozione della rete”.
Una differenza sostanziale con l’attuale struttura del reddito di cittadinanza. Una mancanza ancora recuperabile secondo Rossini in quando ci sarebbe un fondo di circa 800 milioni/ un miliardo di euro con cui “si potrebbero mettere a posto due questioni: il tema delle famiglie numerose e gli stranieri”. Magari, suggerisce Rossini, “Rimuovendo i vincoli che ostacolano inclusione ampliando il reddito alle persone in Italia da meno di 24 mesi oppure garantendolo a chi ha minori nati in Italia”.
Forum disuguaglianze e diversità: 15 proposte di giustizia sociale
Il Forum disuguaglianze e diversità, organizzatore di questa giornata del Festival per lo sviluppo sostenibile, ha presentato un gruppo di proposte per la giustizia sociale. Una visione ispirata al pensatore e scienziato Anthony Atkinson organizzata 15 punti secondo tre macro temi: cambiamento tecnologico, relazione tra lavoro e impresa e passaggio generazionale. Di questi il punto 10 è espressamente focalizzato sugli strumenti di sostenibilità ambientale a favore dei ceti deboli. Un punto che vede nella conversione ecologica una stretta connessione con l’ampliamento dei diritti civili, una relazione interdipendente tra giustizia sociale e ambientale. Le proposte sono diffusi ai maggiori stakeholder nell’ottica, come dichiarato nello stesso manifesto, chi sarà interessato a svolgere un ruolo ne possa fare buon uso e usarle come strumento di diagnosi e analisi di una tematica centrale allo sviluppo globale.
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