Piano Sociale per il clima rappresenta uno strumento di azione importante di cui si doterà il Governo per contrastare il fenomeno della Povertà energetica in Italia (come anticipato su Canale Energia il 27/02/24). Non a caso è il centro della prima sessione plenaria della 4° Conferenza Nazionale Povertà Energetica in corso oggi 4 aprile a Roma.
In sede della Conferenza è stato anche annunciato il rinnovo per quattro anni dell’Energy poverty advisor hub, Epah, iniziativa europea in seno alla DG Energy. Di fatto viene confermata la configurazione precedente con alcune innovazioni. La più strategica per la riuscita dell’iniziativa è certamente il superamento della presenza dei comuni all’interno dei progetti ma con l’inserimento del concetto di comunità al fine di agire in modo sempre più puntale sul territorio. Nel video lo spiega in dettaglio Marina Varvesi, presidente Rete Assist e attiva nel board di Epah.
Il Piano nasce sulla base del Regolamento europeo 2023/995 del 10 maggio 2023 e attinge al Fondo sociale per il clima che ha una dotazione complessiva stimata di 86,7 miliardi di cui 7 sono stati assegnati all’Italia. Il Piano andrà presentato entro il 30 giugno. Come periodo di riferimento i fondi saranno disponibili tra il 2026/2032 e prevedono almeno il 25% di risorse addizionali. Il Piano coordinato da Mase DG Pif, e coadiuvati con Anci, Upi, Mimit, Mef, Mit, Mlps, Regioni. Sotto il profilo tecnico Gse, Ispra, Rse e Enea.
Al momento sono state fatte due consultazioni: una dedicata ai cittadini chiusa il 18 marzo. Una dedicata a stakeholders istituzionali e associativi chiusa il 17 marzo.
“A maggio ci sarà una consultazione pubblica della proposta del Piano” ricorda Annalidia Pansini, senior policy advisor per la de-carbonizzazione e il cambiamento climatico presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (come anticipato su QE 10 marzo).
I soggetti interessati al Piano Clima sono:
- le famiglie vulnerabili comprese le persone in povertà energetica;
- microimprese vulnerabili;
- utenti vulnerabili dei trasporti che sono particolarmente colpiti da povertà energetica e dei trasporti.
Misure previste
Sono previsti due tipi di misure: a sostegno diretto del reddito che non possono superare il 37,5% dei costi totali e misure durature.
Nello specifico le azioni finanziabili potranno essere in ambito di:ristrutturazione edilizia, mobilità dei trasporti, misure a sostegno diretto, educazione sensibilizzazione e consulenze mirate.
“Non si potranno finanziare tutte le misure e quelle che andremo a finanziare dovranno rispondere il DNSH. Mentre per finanziare una misura già esistente è necessario rafforzarla o sotto il profilo temporale o amplio la platea dei vulnerabili” chiarisce la Pansini.
La proposta di attuazione
“L’idea è agire in modo da mettere a disposizione un tecnico che sostengono le famiglie nella attuazione delle azioni di efficientamento” spiega Nicola Calabrase, responsabile Laboratorio efficienza energetica negli Edifici e Sviluppo Urbano Enea, illustrando alcune delle direzioni su cui è al lavoro l’ente. “Di fatto le persone in povertà energetica non riceveranno fondi. Si troveranno l’intervento di efficienza fatto senza avere costi”.
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