Per risparmiare sulla bolletta della luce non basta ridurre i consumi

luceRidurre i consumi non ci farà risparmiare sulla bolletta della luce in modo significativo: colpa degli oneri occulti e dei sussidi di Stato.

Le famiglie italiane conducono la loro lotta quotidiana al caro vita cercando di risparmiare quanto più possibile con le utenze domestiche. Trovare la tariffa di energia elettrica più conveniente è solo il primo dei tanti passi da compiere per risparmiare sulla bolletta, come ad esempio ridurre al minimo i consumi ottimizzando l’uso degli elettrodomestici.
Capita però che per quanti sacrifici si possano fare, risparmiare sulla bolletta risulta ancora difficile. Ma come mai? Forse non tutti sanno che i servizi di vendita legati effettivamente al mercato contano meno del 50%. Capire cosa stiamo pagando e soprattutto perché è un diritto del consumatore, tanto che anche l’Autorità per l’energia elettrica e il gas spiega la bolletta punto per punto come si legge in questo articolo.
A leggere attentamente la bolletta della luce forse qualcuno si sorprenderà nell’apprendere che contribuiamo, ad esempio, ai piani di ricerca per le Ferrovie dello Stato. O lo smantellamento di centrali nucleari o ancora finanziamo le aziende manifatturiere ad alto consumo energetico. Il tutto semplicemente spingendo l’interruttore della luce e soprattutto a nostra completa insaputa.
Le voci di costo della bolletta infatti sono tutt’altro che di semplice lettura e tutti gli oneri occulti e i sussidi di Stato che siamo destinati a pagare non sono sufficientemente trasparenti. Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza. Oltre i servizi di vendita effettiva, che come anticipato influiscono per meno della metà sul prezzo finale della bolletta. I restanti costi si dividono in servizi di rete, ovvero trasporto energia, distribuzione locale e gestione del contatore, che pesano per il 13,34%, fino ad arrivare a imposte e oneri.
Quest’ultima voce di spesa costituisce il 21,43% dell’importo totale della bolletta e non a tutti è facile trovarvi una giustificazione. A dare uno sguardo ai numeri, le imposte e gli oneri presi singolarmente non hanno un peso elevato, ma a collezionarli tra loro è un vero e proprio salasso. Per fare un esempio, gli incentivi alle fonti rinnovabili costano a ogni famiglia 93 euro l’anno. Lo smantellamento delle vecchie centrali nucleari, ovvero per la messa in sicurezza, ci costa 4,6 euro, 2,18 euro invece li destiniamo alle Ferrovie dello stato. 7,44 euro è il contributo per le aziende manifatturiere.
E la lievitazione di questi oneri è incessante, tanto che negli ultimi 5 anni la spesa delle famiglie per queste voci della bolletta è triplicata, così come la spesa annuale delle famiglie per garantirsi la fornitura di elettricità.  A dover intervenire è il Governo che lavorando con l’Autorità per l’energia deve capire quali oneri possono essere diluiti e quali tagliare del tutto. In Europa solo Cipro e Grecia registrano una situazione peggiore dell’Italia per quanto riguarda gli aumenti.
Quest’ultimo mese, in ogni caso, la situazione migliora leggermente grazie a una piccola riduzione dell’1,1% sull’elettricità, che ora costa 6 euro in meno l’anno. Inoltre, con il calo dello spread sul gas, su questo fronte risparmieremo 83,01 centesimi al metro cubo. Ma tagliare di più è possibile, considerando che sulle spalle delle famiglie italiane pesano in media 512 euro l’anno di bolletta elettrica, grazie soprattutto al periodo di tregua dell’ultimo trimestre.

a cura di Cecilia Parola


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