Uno studio della società Terna stima che l’anno scorso il passaggio all’ora legale abbia generato un risparmio elettrico di 550 milioni di kilowattora
L’ora legale tornerà in vigore domenica 29 marzo. Un’operazione che, nella sua semplicità d’applicazione, è in grado di apportare significativi benefici sotto il profilo del risparmio energetico e, di conseguenza, anche economico. Ridurre gli sprechi e ottimizzare i consumi è il dettame del nuovo corso che la società globale concorre a sospingere e ad alimentare, figlio di esigenze sempre più pressanti. I costi energetici aumentano, la cittadinanza deve fare i conti con una disponibilità economica che si assottiglia. Tra le soluzioni adottate, una delle più note consiste nell’abbandonare il mercato unico per approfittare delle possibilità offerte dal libero mercato del settore, valutando le varie alternative e ponendo le tariffe sull’energia elettrica dei diversi operatori a confronto. Gli effetti derivanti dal cambio d’ora, invece, si concretizzano nell’immediato e su tutta la collettività.
Con il passaggio all’ora legale risparmio da oltre 90 milioni
Per quantificare i reali vantaggi introdotti dal ritorno all’ora legale è possibile fare riferimento allo studio condotto dalla società Terna, gruppo leader del settore trasporti energia elettrica, che ha preso in considerazione i consumi in ambito elettrico registrati nel 2014 e pubblicato uno studio sulla tematica.
Secondo le stime rese note dall’azienda, nel 2014 lo spostamento in avanti delle lancette ha generato un risparmio pari a 549,7 milioni di kilowattora. Al netto delle imposte, considerando un costo medio dell’energia elettrica pari a 16,54 centesimi a kilowattora, il risparmio complessivo in termini economici è stato pari a circa 91 milioni di euro.
Si sfruttano maggiormente le ore di luce
L’entrata in vigore dell’ora legale, adottata a partire dal 1966, permette di sfruttare al meglio le ore di luce a disposizione e di giovare al massimo dell’illuminazione naturale. Di conseguenza, come facilmente intuibile, il ricorso alla luce artificiale viene ridotto e i consumi diminuiscono. I mesi in cui il risparmio elettrico è più consistente sono quelli di aprile e di ottobre, periodi nei quali le giornate sono più corte. Per la stessa ragione, i mesi di luglio e agosto sono quelli in cui l’energia risparmiata è minore.
Il risparmio di energia nel 2014 in cifre
Come detto, nei mesi di aprile e di ottobre il risparmio di kilowattora ha assunto dimensioni più rilevanti, rispettivamente, secondo Terna, pari a 143,8 e a 148,2 milioni di kWh. Un abbattimento significativo degli sprechi si è registrato anche nei mesi di maggio (76,9 milioni di kWh) e di settembre (79,7 milioni di kWh).
Nei mesi estivi i benefici dell’ora legale sono stati meno considerevoli ma comunque da non sottovalutare; a luglio sono stati risparmiati 28,6 milioni di kWh, ad agosto 30,7. Altri 12,6 milioni di kWh sono stati preservati a marzo, nonostante nella terza mensilità del calendario l’ora legale sia stata applicata per appena due giorni. Sempre Terna ha calcolato che nel periodo 2004-2014 il cambio d’ora abbia prodotto una diminuzione dei consumi quantificabile in 990 milioni di euro. Sembra che valga davvero la pena di rinunciare a un’oretta di sonno.
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