L’iniziativa Liberami dalla plastica lanciata tre anni fa da Ambiente mare Italia-Ami raccoglie oggi oltre 600 aziende impegnate nella riduzione del consumo di plastica. “La nostra è una iniziativa- spiega Alessandro Botti, presidente di Ami- che vuole indurre le istituzioni i cittadini, a ridurre l’uso della plastica nelle loro vite e nei processi produttivi, (perché di plastica si può morire)”, comenta in una nota stampa il presidente di Ami Alessandro Botti.
L’iniziativa Liberami dalla plastica
Si tratta di piccole e grandi realtà che vogliono stimolare la transizione verso il ciclo sostenibile della plastica, dalla produzione al consumo, così da scongiurare le ripercussioni più gravi sull’ambiente, sulle specie animali marine e sull’uomo. “Già da molti anni ci siamo posti il problema della compatibilità ambientale di alcune categorie di prodotto e abbiamo qualificato i processi di approvvigionamenti selezionando fornitori e prodotti con processi e materiali a più basso impatto a partire dalla carta per proseguire con la plastica monouso”, spiega l’amministratore delegato di Errebian Luca Masciola.
L’azienda, che aderisce ad Ami, ha rinnovato i propri cataloghi indicando i prodotti realizzati facendo attenzione all’impatto ambientale. La comunicazione trasparente al cliente ha premiato: ha incrementato ogni anno del 20% le vendite di prodotti bio e senza plastica. Prossimamente, il bollino dell’associazione ambientalista sarà usato per certificare i prodotti plastic free, monitorati attraverso la mappa di Liberami dalla plastica.
Il cambiamento si conferma una scelta individuale, oltre che del mondo produttivo: “Tutti dobbiamo ispirare I consumi a una maggiore responsabilità. E l’imprenditoria italiana deve ispirare i propri processi produttivi e decisionali a una sempre maggiore consapevolezza che il mare chiede aiuto, il mare non ne può più”, conclude il presidente di Ami.
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