In Italia cresce la povertà energetica. Il fenomeno riguarda il 9% delle famiglie italiane (il numero più alto dal 1997), con 2,36 milioni di nuclei e 1,15 milioni di minori coinvolti, per un problema che si presenta con maggiore frequenza in caso di stranieri e residenti del Mezzogiorno.
I dati, riferiti al 2023, emergono dall’ultimo studio dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà energetica (OIPE), presentato al Luiss Hub di Milano insieme all’ente filantropico Banco dell’energia, che da anni si impegna nel sostegno a persone economicamente vulnerabili attraverso progetti solidali.
Le aree più soggette alla povertà energetica
I territori maggiormente soggetti a questo aumento sono le Isole e il Nord Ovest, con un’incidenza superiore nei piccoli centri e nelle aree suburbane, a fronte di una leggera flessione nelle aree metropolitane. La Calabria si conferma la regione con il tasso più alto di povertà energetica (19,1%), mentre quello più basso si registra nelle Marche (4,9%). Va alla Basilicata, invece, il primato per l’incremento maggiore (+4,4%).
Nel corso del 2023, anno durante il quale abbiamo assistito a una progressiva riduzione delle politiche di sostegno (avviate e proseguite nel biennio precedente), la spesa energetica domestica media delle famiglie nostrane si è ridotta complessivamente del 6,4%, attestandosi a circa 1.800 euro, 120 in meno rispetto al 2022. Nel dettaglio, l’esborso per energia elettrica e gas di rete è diminuito rispettivamente del 1,9% e del 14,8%, mentre si è ridotto del 10% considerando tutte le fonti energetiche legate al riscaldamento (complice il clima particolarmente mite dello scorso inverno).
Sul fronte della ridistribuzione, il fenomeno della povertà energetica nelle famiglie con minori si è presentato con un’incidenza 2,8 volte superiore in caso di famiglia straniera e, più in generale, oltre un quarto del totale del campione esaminato era rappresentato da un nucleo con almeno un minore.
Dati definiti “allarmanti” da Paola Valbonesi, presidente OIPE, che ha spiegato come rispetto al 2022 le famiglie in condizioni di difficoltà siano state 340.000 in più, nonostante gli oltre 10 miliardi di aiuti arrivati dallo Stato per contenere la situazione. “Questo indica la necessità di migliorare la selettività e l’efficacia di tali aiuti – ha aggiunto Valbonesi – specie perché l’inverno 2025 potrebbe essere complicato da una situazione climatica meno mite rispetto ai due anni precedenti, e da una ripresa dei prezzi del gas sui mercati internazionali”.
Dello stesso avviso anche Benedetta Scuderi della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo: “I dati sulla povertà energetica sono scioccanti – ha dichiarato l’eurodeputata, intervenuta in collegamento da Strasburgo –. Come gruppo dei Verdi in Parlamento europeo stiamo agendo sui prezzi dell’energia, promuovendo l’inserimento delle rinnovabili nel mix energetico e spingendo sull’elettrificazione, anche con sistemi di district heating e district cooling. Inoltre, dopo la direttiva sull’efficientamento degli edifici, abbiamo proposto di prevedere sia finanziamenti diretti per i gruppi in condizioni di grandissima vulnerabilità sia meccanismi innovativi come una garanzia europea per mutui a tassi estremamente agevolati per chi non può permettersi interventi di questo tipo”.
Nonostante un “piccolo miracolo della politica pubblica”, rappresentato dal bonus bollette nel 2022, “le politiche nazionali per l’efficienza energetica non sono state orientate in questi anni alle famiglie povere – ha sottolineato il segretario generale di ARERA Roberto Malaman –. I vari Bonus e gli sconti fiscali tendenzialmente non hanno facilitato le famiglie senza casa di proprietà e quelle impossibilitate a investire in ristrutturazioni o elettrodomestici efficienti”.
Spazio, nel corso della presentazione, anche a un intervento di Marco Corradi, presidente Eurhonet e membro board Housing Europe, che ha parlato delle sfide abitative nel contesto attuale: “All’aumento dei costi dell’abitazione non corrisponde l’adeguamento dei redditi delle famiglie e questo si traduce in un crescente disagio abitativo – ha rimarcato –. Per prevenire e arginare queste criticità è necessario mettere in campo misure strutturali per l’efficientamento energetico del patrimonio di edilizia residenziale e il rifinanziamento del fondo per la morosità incolpevole, così come occorre il monitoraggio costante dei prezzi del mercato dell’energia”.
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