Dal 12 ottobre sono cambiati i nomi dei carburanti. Questo cambiamento è contenuto nella Direttiva europea 2014/94/UE, recepita in Italia con il DAFI, che punta a favorire un’infrastruttura efficiente per i carburanti alternativi. Le etichette saranno presenti sia sul distributore del carburante sia sulle pistole di erogazione della benzina.
Più informazioni
Le nuove sigle attribuite ai diversi carburanti affiancheranno i vecchi nomi con cui siamo abituati a classificare i carburanti e daranno informazioni più dettagliate ai consumatori. Ciò avverrà in tutti i Paesi UE, ma anche in Serbia, Svizzera, Macedonia e Turchia.
Le nuove sigle
Benzina – La lettera E indicherà la benzina e sarà presente su un’etichetta di tipo circolare. Oltre alla lettera ci sarà anche una cifra che specificherà la percentuale di etanolo presente nel carburante. L’etanolo non è usato in Italia, ma l’informazione può essere utile per chi proviene da altri Paesi.
- E5 = fino al 5% di etanolo
- E10 = fino al 10% di etanolo
- E85 = fino all’85% di etanolo
Gasolio – Il gasolio sarà identificato invece dalla lettera B in un’etichetta quadrata, ad eccezione del gasolio sintetico che riporterà la sigla (XTL). Anche in questo caso ci sono varianti in base al contenuto di diesel ecologico:
- B7 = biodiesel fino al 7%
- B10 = biodiesel fino al 10%
- XTL = gasolio sintetico
Carburanti gassosi – Il rombo sarà infine la forma delle etichette destinate ai carburanti gassosi. Le sigle saranno quelle specifiche del tipo di carburante.
- CNG = Gas naturale compresso
- LPG = Gas di petrolio liquefatto
- LNG = Gas naturale liquefatto
- H2 = Idrogeno
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