Nuove tecnologie e dialogo per contrastare la povertà energetica

Il webinar “Conoscere la povertà energetica attraverso i progetti europei” organizzato dall’Alleanza contro la povertà energetica e Canale Energia. Il primo di una serie di appuntamenti virtuali previsti per tenere alta l’attenzione sul tema.

La povertà energetica è un fenomeno dalle diverse sfaccettature e cause, in crescita costante in Europa e in Italia. Per questo è importante conoscerlo e studiarlo. Diverse sono le call europee che finanziano e hanno finanziato progetti su questo tema e che stanno contribuendo a produrre informazioni e raccomandazioni per migliorare il tenore delle misure e delle azioni di contenimento.

Su alcuni di questi progetti si è incentrato il webinar Conoscere la povertà energetica attraverso i progetti europeiorganizzato dall’Alleanza contro la povertà energetica e Canale Energia. Il primo di una serie di appuntamenti virtuali previsti per tenere alta l’attenzione sul tema e diffondere il più possibile know how.

Attenzione necessaria dato che siamo tutt’altro che fuori dalla criticità sul fenomeno. Basta guardare gli ultimi dati dell’Osservatorio Italiano Povertà Energetica e alle rielaborazioni dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre: nel 2021 in Italia l’indicatore di povertà energetica è cresciuto di mezzo punto percentuale arrivando a 8,5% rispetto al 2020.

Il che vuol dire che il fenomeno interessa circa 125.000 famiglie in più. A questo si aggiungono le proiezioni non proprio rosse dell’OIPE che individua le premesse perché tale indicatore salga fino al 9%. Rischiando di toccare il 12% se il costo e i consumi dell’energia non verranno fermati in qualche modo negli ultimi 24 mesi.

A discutere di questi temi alcuni brand ambassador dell’Alleanza e ospiti di altri progetti europei come Laura Bano, consulente di Sogesca, che ha illustrato il progetto EmpowerMed; Alessandro Fiorini, ricercatore Enea, che ha parlato di Ser; Fabio Gerosa, CEO Fratello Sole, per il progetto Enersoc; Tiziana Toto, responsabile per le politiche ai consumatori dell’associazione Cittadinanza Attiva, che ha presentato i risultati del progetto Nudge.

Un complesso di buone pratiche per contrastare la povertà energetica

Nel complesso si evince dai diversi progetti presentati che ci sono alcuni scogli da superare per aiutare le persone in povertà energetica. Diverse le strategie messe in atto come l’uso di tecnologie tramite applicazioni (SER) e diagnosi energetiche on line (Enersoc), ma anche incontri pubblici (EmpowerMed) e sondaggi conoscitivi (Nudge) a cui fanno seguito consigli comportamentali tarati ad hoc.

La prima cosa che fa un povero energetico che non riesce a pagare le bollette è diminuire i consumi. A cominciare da raffrescamento e riscaldamento” spiega Fabio Gerosa. “Si tratta di azioni che possono inficiare sulla salute con altre complicazioni e costi. Secondo comportamento: rinunciano al pagamento della manutenzione degli impianti”.

I comportamenti sono una delle componenti che determinano una condizione di vulnerabilità”, spiega Tiziana Toto. “Le nostre scelte di consumo hanno possibilità di incidere sui costi in bolletta”. Nell’analisi svolta da Nudge emerge come una mancanza di conoscenza specifica sia alla base dei comportamenti scorretti, ma a questa si sommi la difficoltà a mantenere una costanza nelle azioni virtuose.

Per fare breccia con efficacia nelle abitudini di fruizione dell’energia serve, secondo l’esperienza di Nudge, un aumento di conoscenza degli effetti positivi rispetto i risparmi. “Ma è importante dare un risultato veritiero altrimenti si perde l’attenzione” sottolinea Toto.

Altro tema all’ascolto è la difficoltà di raggiungere le persone in povertà energetica a causa di una loro stessa prevenzione verso contatti con esterni. Si tratta di persone che spesso vivono una profonda solitudine alienati dalla società. A contribuire a questo stato basti pensare che “Ci sono persone estremamente povere che vengono minacciate dalle utility se non pagano la bolletta. Non è un caso che in alcuni paesi si sia ottenuto il divieto del distacco dalla fornitura elettrica, ritenuta servizio essenziale” rimarca Laura Bano. “Come progetto abbiamo realizzato raccomandazioni su tre direttrici: povertà energetica in estate; povertà energetica e politiche di genere ed effetti sulla salute” conclude.

Tutte buone pratiche che comunque non possono molto se non correlate a misure generalizzate di supporto che spaziano dai bonus a strumenti di efficientamento energetico. Tema questo su cui è importante trovare uno spazio per mettere a disposizione di realtà non aziendali la “cessione del credito come strumento utile a sostegno di chi è in povertà energetica per effettuare degli interventi di efficientamento” conclude Gerosa. L’aspetto del finanziamento è centrale.

Non a caso “Il progetto SER ha istituito SERhub, in sinergia con la finanza etica – spiega Alessandro Fiorini – sul sostegno delle componenti finanziarie che riguardano l’aspetto dell’efficientamento energetico”.

Le slides dei progetti presentati

Il progetto SER

Il progetto Nudge

Il progetto EmpowerMed


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.