Secondo una nuova ricerca di Nosto, piattaforma commerciale che utilizza i dati comportamentali degli acquirenti per creare esperienze di commercio digitale, più della metà dei consumatori desidera che la moda sia più sostenibile, ma a causa dell’aumento del costo della vita, il 61% darà la priorità al prezzo rispetto alla sostenibilità.
I consumatori preferirebbero tempi di consegna più lenti in favore dell’ambiente
La piattaforma ha intervistato oltre duemila consumatori nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Il 54% degli intervistati ha dichiarato che non sarebbe dispiaciuto nell’avere tempi di consegna più lenti per gli acquisti di capi di abbigliamento, se ciò permettesse alle aziende di ridurre il numero di viaggi dei camion per le consegne e quindi, le emissioni di carbonio.
L’impatto dei resi
Il 49% si è detto d’accordo sul fatto che la restituzione degli articoli sia dannosa per l’ambiente in quanto comporta uno spreco di carburante, ma far pagare i resi agli acquirenti è stato considerato il modo meno popolare per affrontare il problema.
Commentando la restituzione degli articoli, Guy Little, responsabile marketing di Nosto, ha dichiarato: “Quello che possiamo vedere da questi dati è che ci sono strategie disponibili, come l’utilizzo di immagini generate dagli utenti dopo l’acquisto, che i retailer possono adottare per contribuire a ridurre i tassi di restituzione e alleviare questa pressione”.
Riparare per non buttare
L’indagine ha anche rilevato che, il 60% considera i servizi di riparazione come un modo per i marchi di e-commerce di diventare più sostenibili e il 42% ha dichiarato di aver già buttato via articoli di moda che invece avrebbe voluto tenere, perché non poteva farli riparare.
Sebbene più della metà si sia dichiarata a favore della sostenibilità nella moda, più della metà degli intervistati, il 55%, ha riferito che identificare degli articoli di moda prodotti in modo sostenibile è difficile per il consumatore che viene confuso da messaggi contraddittori.
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