Misurare l’impatto sociale della transizione ecologica nel Terzo settore

I risultati del progetto SER, Social energy renovation, a Roma

Una ibridazione tra diversi mondi, portando competenze tecniche e normative, individuando strumenti finanziari per attivare efficaci azioni e la loro misurabilità di impatto sociale ed economico per la transizione ecologica ed energetica del Terzo settore. E’ questo l’approccio del progetto SER, Social energy renovation, presentato oggi 14 novembre a Roma.

“Rischio, rendimento, impatto. Se tutte le imprese ragionassero come il terzo settore allargando l’orizzonte di senso si avrebbe un miglioramento del processo economico nel suo complesso”. Ne è convinto Fabio Gerosa, Fratello Sole. “Non bisogna lasciare l’economia in mano agli economisti, perchè l’economia è una cosa della società. Cambia il paradigma questo tipo di approccio, cambiando l’orizzonte di senso. Credo che il terzo settore con le imprese sociali sia il necessario paragone dell’orizzonte di senso” conclude Gerosa.

Dall’esperienza del progetto Ser nasce il Ser hub social energy revolution. Un’opportunità per offrire le competenza a 360 gradi dalla finanza dal mercato al crowdfounding, alla normativa, allo studio di progetto alla misura dell’impatto sociale generato.

Il progetto ha realizzato inoltre un “contratto di rete” come strumento per costruire un processo di efficientamento e supporto su tutti gli aspetti citati dal finanziario al sostegno della progettualità, alla misurazione dell’impatto dell’intervento.

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da sin: Simone Tirinato, Isnova; Alessandro Fiorini, Enea; Fabio Gerosa Frartello Sole; Giovanni LAzzeri GNE Finance; Danny Casprini Politecnico di Milano

La valutazione dell’impatto sociale

“L’impatto ambientale c’è sempre in questo tipo di interventi, mentre la parte di generazione di valore sociale richiede un valore aggiuntivo” sottolinea Danny Casprini Politecnico di Milano. “Capire come questo intervento di efficientamento faciliti o meno queste attività rende possibile vedere l’investimento dietro l’efficientamento energetico. Ed è qui si crea innovazione e valore sociale e valore per il territorio”. Una valutazione che non sempre è immediata e che come sottolinea a volte richiedono che le attività di monitoraggio e di misurazione siano diluite nel tempo. “Anche a conclusione degli interventi serve dare dl tempo per vedere come gli interventi rispondono all’esecuzione dei lavori”.

IL SER HUB

Aree di intervento immobili in uso del terzo settore, comunità energetiche produzione di fonti rinnovabili e mobilità elettrica. Abbiamo anche realizzato uno strumento che valuta la finanziabilità dei progetti partendo da fondi di varia natura.

L’Hub da anche sostegno su prevalutazioni tecnologiche e di progetto come la scelta dei materiali. Mentre c’è una parte di esecuzione di progetto che spetta poi all’operatore.

Infine è stato elaborato uno strumento il S-Roi, sustainable return of investiment che valuti l’impatto socio ambientale e il cambiamento generato.

La app Service4impact realizzata nel contesto del progetto effettua un rilievo dell’immobile che permette inserendo le informazioni note. L’applicativo da un output basato sui consumi attraverso cui e suggerisce interventi di azione e sviluppare la diagnosi energetica. Inoltre la app riesce a sviluppare in modo aggregato i diversi dati cosa valutare di più immobili le diverse azioni da svolgere ed eventuali sinergie. Importante anche la lettura dei dati sismici.

Una fotografia del patrimonio immobiliare del Terzo settore

In Italia il Terzo settore rappresenta un tessuto molto eterogeneo sia sotto l’approccio organizzativo che di attività. Difatti anche se la maggior parte è impegnato in assistenza sociale c’è anche un aspetto ricreativo, sportivo e artistico. Inoltre più del 50% degli addetti sono concentrati in Lombardia, Lazio, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna quindi nel centro nord. Questo rende anche complessa la valutazione del parco immobiliare che è molto variegato. Nel complesso si tratta di un settore che contribuisce dal 3 all’11% del Pil.


 


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.