Adiconsum, Adoc, Asso-consum, Assoutenti, Conconsumatori, Federconsumatori e Lega Consumatori firmano, e diffondono oggi, un documento congiunto in cui “registrano l’inamovibilità della posizione dell’Autorità rispetto all’istituzione di un ambito tariffario specifico per la Sardegna” e, di conseguenza, respingono “l’attuale impostazione dell’ARERA e la invitano ad adottare un meccanismo di socializzazione che garantisca ai cittadini e alle imprese sarde un costo del gas naturale paragonabile a quello sostenuto dagli altri cittadini italiani”.
Le associazioni, nel documento allegato alla nota stampa, tornano a evidenziare due elementi di criticità sulla tariffazione per la metanizzazione dell’Isola. Lo fanno, come specificano, “in relazione al DCO 410/19 pubblicato il 15 ottobre 2019 dall’ARERA che prosegue la consultazione sulla regolazione tariffaria dei servizi di distribuzione e misura del gas per il quinto periodo di regolazione, avviata con il DCO 170/19 del 7 maggio”.
Primo elemento di criticità è l’applicazione “così come è previsto” di un “ambito tariffario specifico per la sola Sardegna” che rischia di diventare un “inaccettabile elemento di discriminazione nei confronti dei consumatori sardi”. Eppure, proseguono le associazioni, l’Arera dispone di “tutte le indicazioni politiche e normative (SEN e PNIEC) per dare attuazione a quanto stabilito nel Patto per lo Sviluppo siglato nel 2016 da Governo e Regione Sardegna” per assicurare “parità di trattamento alla popolazione della regione”.
Secondo elemento critico riguarda la presenza di “ostacoli che impediscono l’avvio delle gare d’ambito” e la garanzia della “parità di servizi e di efficienza operativa a tutti i consumatori, in qualunque regione del territorio nazionale”. Oggi, spiegano le associazioni, si è venuta delineando una disparità di trattamento tra i consumatori. Questo perché il mercato è molto frammentato: “I piccoli distributori non sono in grado nemmeno di eseguire uno switching” e mentre le grandi società di distribuzione “sono obbligate a installare presso i propri clienti gli Smart meters”, quelle più piccole “non hanno obblighi regolatori in tal senso e non sono in condizione di fare investimenti in innovazione, efficienza e sicurezza delle reti”. Per risolvere la situazione “il legislatore ha previsto una riduzione degli operatori attraverso le gare d’ambito” che non sono mai state realizzate.
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Il commento del presidente Federconsumatori
“In un’area con il più alto tasso di disoccupazione e industrializzazione si rischia di pesare solo sulle famiglie sarde”, commenta a Canale Energia il presidente Federconsumatori, Emilio Viafora. “La stessa metanizzazione – prosegue – rischia di essere un elemento non positivo delle persone perché si vedono aumentare i costi di approvvigionamento del gas”.
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