lotta allo spreco
Foto Pixabay

Raccontare la storia di una comunità sostenibile, nella quale il contributo di ogni categoria di stakeholder è indispensabile per favorire modelli di circolarità. È l’obiettivo del progetto promosso da Cittadinanza Attiva “SpreK.O. Una rete nazionale per la lotta allo spreco e la promozione del consumo responsabile” in partnership con Aics. L’iniziativa è finanziata dal ministero del Lavoro e con il supporto non condizionato di Edison, racconta questa comunità, che consapevole del proprio impatto sull’ambiente, contrasta lo spreco e la politica dell’usa e getta.

“Il progetto si colloca nell’ambito del goal 12 dell’agenda 2030 dell’Onu, ovvero Consumo e produzioni responsabili – Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”, ha spiegato in una nota stampa Tiziana Toto, responsabile nazionale Politiche dei consumatori di Cittadinanza Attiva. Sono state individuate 3 specifiche aree di intervento: la promozione della conoscenza dei vantaggi sociali, ambientali ed economici del consumo sostenibile e responsabile; il supporto al corretto riutilizzo, riciclo, conferimento dei beni a fine vita; lo sviluppo della cultura del volontariato e della cittadinanza attiva, in particolare tra i giovani”. 

Il progetto ha coinvolto più di 10 grandi città, 100 realtà aziendali virtuose che rappresentano vere best practices, 24 amministrazioni comunali, 23 aziende pubbliche, tre università e 10 sfide virtuali lanciate in collaborazione con la community Green Apes e ben 100mila visualizzazioni sull’app Junker, che aiuta a differenziare i rifiuti domestici riconoscendo i prodotti dal codice a barre. A margine la presentazione dell’indagine Conosciamo la generazione SpreK.O., realizzata con la collaborazione dell’Istituto di management della scuola superiore Sant’Anna di Pisa e presentata dal prof. Francesco Testa.

I risultati dell’indagine 

L’indagine ha preso in considerazione un campione di 1.029 persone di età compresa tra i 18 ed i 75 anni rappresentativo della popolazione italiana. Il prof. Testa ha spiegato che sono stati sondati non solo i comportamenti adottati dai consumatori lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti, ma anche il ruolo dei cittadini nel prevenire gli sprechi attraverso abitudini virtuose adottate sia dentro che fuori casa e il loro attivismo all’interno della comunità.

La generazione SpreK.O. rappresenta il 26% della popolazione e adotta comportamenti di acquisto e consumo sostenibili, come ad esempio lo sharing e il mercato dell’usato. È composta principalmente da donne e persone adulte con un elevato titolo di studio e un reddito medio alto.

Oltre il 90% degli italiani adotta comportamenti anti-spreco: più dell’80% degli intervistati acquista sempre o spesso prodotti ad alta efficienza energetica o beni durevoli longevi, mentre solo il 46% acquista prodotti composti da materiali riciclati.

Rispetto alle indagini svolte nel 2019 e 2020, i trend relativi all’acquisto di prodotti e packaging sostenibili sono in crescita fino a +50%. Risultano invece ancora bassi i livelli di nuovi modelli di acquisto come il noleggio o il mercato dell’usato a cui fanno ricorso tra il 15 e il 25% del campione. Il 65–75% dei rispondenti riduce gli sprechi attraverso l’utilizzo efficiente dei prodotti e la sua corretta manutenzione.

Meno diffusi comportamenti di riciclo di capi di abbigliamento e il conferimento di oli vegetali esausti, rispettivamente pari al 42% e al 59% degli intervistati, se paragonati con la oramai diffusa raccolta differenziata, a cui aderisce correttamente tra il 70 e l’80% del campione.


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