“Per noi trattare la povertà energetica è una questione di carità politica” sottolinea Giustino Trincia direttore Caritas Roma che ha attivato uno sportello di supporto pratico alle famiglie, anche dotandole di un fondo anticrisi. “L’astensionismo elettorale nasce anche dalla distanza della politica da problemi concreti come la povertà energetica. Siamo in quest’ottica dubbiosi sul libero mercato, perchè funziona con persone forti, nel senso di capaci di gestire un cambio di mercato. Chiediamo alle istituzioni di gestire piani di efficientamento energetico”.
E’ necessario anche ridurre gli oneri fiscali in maniera significativa alle famiglie vulnerabili a cui si dovrebbe affiancare “un fondo concreto di solidarietà messo in campo dalle imprese”.
Il Direttore Caritas di Roma si è espresso nel corso del convegno “La povertà energetica tra cambiamenti climatici e misure di sostegno” che si è svolto a Roma oggi 10 luglio, organizzato dal Centro Studi IRCAF a.p.s.
Il rischio di povertà in Italia riguarda sempre più i minorenni
“Prima fino a metà anni ’90 le famiglie con più povertà erano quelle con più anziani. Ora invece la povertà riguarda sopratutto famiglie numerose con più minorenni” illustra Chiara Saraceno, sociologa. “Per questo motivo l’Italia è uno dei paesi in cui i minorenni hanno un rischio di povertà molto più alto che gli adulti e gli anziani”.
Spesso le famiglie che non sono “nullafacenti” ma hanno un reddito seppur minimo non riescono a rientrare negli aiuti previsti. Questo crea un aumento della povertà. Inoltre mancano politiche abitative sociali. “Questo comporta che le persone in povertà siano spesso in mano ad affitti scomodi, senza infrastrutture esterne e in case poco efficienti”.
Un fenomeno che uccide sopratutto le donne
Più del 50% delle vittime delle morti estive in Italia sono dovute alla povertà energetica di queste più della metà sono donne.
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Dal 30 maggio al 4 settembre 2022 le temperature record hanno causato 61.672 vittime. Uno studio, presentato da Mauro Marani, del Centro Studi IRCAF, ha approfondito i dati di 35 Paesi europei realizzato da ricercatori spagnoli.
Tra questi l’Italia è risultata prima per numero di decessi legati al caldo nel periodo in questione con 18.010 casi. A seguire la Spagna con 11.324 morti e la Germania con 8.173 casi.
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