Il sentimento di urgenza nei confronti delle tematiche ambientali è cresciuto in tutto il mondo, ma è stato interrotto dallo scoppio della pandemia di Covid-19. Negli ultimi dieci anni le conversazioni online su social media, piattaforme digitali di notizie e blog, (Twitter, Reddit, Tumblr e Google tra gli altri) hanno trattato sempre di più i temi legati alla tutela del pianeta, fino all’arrivo della pandemia.
Come la pandemia di Covid-19 ha cambiato le conversazioni online
Lo rivela la ricerca “Decade that matters” promossa da BayWa r.e. che ha analizzato 1,3 trilioni di documenti pubblici. Lo studio riporta l’aumento del 110% del volume complessivo delle conversazioni sul tema del “cambiamento climatico” nel 2019 rispetto al 2018. Nello stesso periodo sono cresciute del 133% le conversazioni sul carbonio, zero, neutro, etc. Di “energia pulita” ed “energia rinnovabile” si è discusso sei milioni di volte al mese nel 2019 rispetto al milione del 2010.
Il vocabolario
Anche i vocaboli utilizzati sono cambiati. Le persone di tutto il pianeta hanno smesso di parlare di “riscaldamento globale” per concentrarsi sul “cambiamento climatico” e, più recentemente, sulla “crisi climatica”.
Scoppiata la crisi sanitaria globale, il volume delle discussioni sui temi legati ai cambiamenti climatici è sceso di oltre un milione al mese, con un picco nel mese di gennaio 2020. L’infezione da coronavirus è diventato l’argomento di maggior interesse nel 2020 sui social media. Altro elemento di rilievo riguarda l’aumento del volume delle parole sul lavoro da casa, soprattutto tra marzo e maggio del 2020 rispetto ai primi due mesi dell’anno.
Capacità di adattamento
Secondo i promotori dello studio riflette la capacità di rispondere e reagire alle minacce su scala globale del genere umano. “Questo report mira a separare il segnale dal rumore. Il decennio di dibattiti, supposizioni e speculazioni è finito: per noi di BayWa r.e., il ‘Decennio che conta’ è il decennio in cui dobbiamo finalmente far parlare più forte le azioni che le parole. Dove andranno a finire queste conversazioni – e cosa decideremo di fare noi come dirigenti d’azienda, governi e società – determinerà la nostra direzione di marcia per il resto di questi prossimi dieci anni”, conclude in una nota stampa l’amministratore delegato di BayWa r.e. Matthias Taft.
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