Un richiamo ai venti anni della liberalizzazione con chi quelle scelte le ha prese venti anni fa. Ieri presso l nuova aula dei Gruppi Parlamentari a Roma, il Gestore servizi energetici ha organizzato un convegno di studi, che si concluderà oggi 30 maggio, invitando i protagonisti della transizione energetica.
Non poteva mancare al tavolo Pierluigi Bersani, allora ministro dell’industria autore del Decreto del 16 marzo 1999 per la liberalizzazione del mercato elettrico. Con lui altre colonne del periodo come: Alberto Clò, Tullio Fanelli, Pippo Ranci (nella foto con il moderatore della sessione Jacopo Giliberto sole24ore). Tutti hanno mandato un richiamo allo stato attuale del mercato. Troppi gestori, poca continuità tra governi, confusione tra il mezzo, le rinnovabili, e il fine, l’ambiente.
“Il quadro di insieme deve averlo il Governo” spiega Pierluigi Bersani, oggi presidente di Articolo Uno, che abbiamo sentito a margine del convegno (vedi il video per l’intervista completa di cui di seguito vi sono alcuni estratti). “Mai lasciar correre le cose e mai prenderle a pezzetti. Adesso è ora di fare una riflessione e concettualizzare quello che sta avvenendo”.
“E’ chiaro che si va verso una energia distribuita. È urgentissimo che si dia un quadro di governance a questo processo, sennò le strutture dovranno rincorrere l’anarchia delle scelte di mercato”. Per questo l’ex ministro auspica “un quadro di norme e regole che dica chiaramente cosa si debba fare, mentre il processo tecnologico avanza in modo impetuoso”.
Guardando a venti anni fa forse al cittadino prosumer non ci avrebbe pensato ma che si trattava di una rivoluzione era chiaro come lui stesso ammette:”Sapevamo che era una rivoluzione. Quello di cui avevo più paura era che il giorno dopo non sarebbe arrivata la corrente” sorride Bersani che conclude “Nell’insieme è andata bene”.
Adesso il problema è la piega che sta prendendo questa liberalizzazione, come stalker telefonici, citati anche in questa occasione dal sottosegretario Davide Crippa. Bersani su questo è sicuro sul da farsi: “Non lo so fatemi 15 gg ministro e ve lo risolvo il problema (…) bastano tre righe. Sono contrarissimo a smontare così il mercato a maggior tutela. Abbiamo 470 gestori della vendita, questa non è concorrenza, vuol dire che c’è del grasso che cola. Se invece di 470 fossero 20… vedreste che i prezzi calerebbero lo stesso e la gente andrebbe via dalla maggior tutela (…). C’è anche chi vende i numeri telefonici, chi fa aggressione alle vecchiette, ci sono anche i Carabinieri in Italia, dobbiamo saperlo”.
Prendere coscienza della stasi del settore
Non meno agguerrita la “nuova guardia” che richiama a una presa di coscienza della stasi del settore. “Mi auguro che presto l’azione del Governo sblocchi le molte partite aperte: il nodo degli oneri di sistema che gravano sulle bollette è cruciale e il Governo è stato più volte sollecitato a prendere una posizione, non solo dagli operatori ma dal Parlamento e dalla stessa maggioranza che lo sostiene. Il nodo della povertà energetica deve essere affrontato e in questo il bonus automatico è una soluzione che deve essere considerata, insieme anche a misure di efficienza energetica. Senza dimenticare l’albo dei venditori, che è cruciale per assicurare maggiore trasparenza e concorrenza nel mercato liberalizzato”. È quanto afferma Andrea Péruzy, Presidente e AD di Acquirente Unico, intervenendo al convegno, e ricorda come: “In questo contesto AU, creato proprio dalla 79/99, si è trasformato: non più solo ‘un acquirente unico’ ma una vera e propria società di servizi a vantaggio di tutti gli attori del mercato, che dà attuazione alle direttive europee e talvolta le anticipa. Penso al Sistema Informativo Integrato, best practice italiana che suscita l’interesse e l’attenzione degli altri paesi europei; penso al comparatore pubblico di offerte che soddisfa i requisiti fissati dalle recenti direttive; alla procedura di conciliazione terza e gratuita dello Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente, attuativa della direttiva ADR. Infine – conclude Péruzy – la Società sta lavorando ad un progetto europeo per la definizione di ‘consumatore vulnerabile’ e rilascerà a Luglio il Portale Consumi, a cui tutti potranno accedere per avere informazioni sui propri consumi e sulle proprie situazioni contrattuali”.
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