- L’inflazione preoccupa, ma preoccupano anche gli effetti dei cambiamenti climatici. Per questo, il 71 per cento degli italiani ha modificato i propri comportamenti a casa.
- È quanto emerge da un’indagine realizzata da Eumetra per contro di Agos, destinata a diventare un appuntamento annuale.
Il 71 per cento degli italiani è attento alla sostenibilità. Sono soprattutto i cambiamenti climatici a spingere i cittadini a ridurre l’impatto ambientale dei propri comportamenti. Sono invece i costi a frenare alcune fasce della popolazione, specialmente le generazioni di mezzo.
Sono alcuni dei dati emersi dalla prima edizione di “Agos Insights. I nuovi consumi sostenibili”, ricerca realizzata in collaborazione con Eumetra che ha riguardato un campione rappresentativo della popolazione italiana, composto da duemila persone. L’indagine, presentata il 12 gennaio 2023 a Milano, si trasformerà in un appuntamento annuale con l’obiettivo di monitorare le abitudini delle famiglie sul fronte della sostenibilità.
“La crisi climatica è reale: fare business in modo sostenibile non è più un’opzione. Pertanto, è importante capire come farlo nel modo più efficace. Questo osservatorio può aiutarci a capire meglio l’evoluzione della società e i bisogni dei consumatori”, ha dichiarato François Edouard Drion, ceo di Agos.
Le abitudini della popolazione in fatto di consumi energetici
Come illustrato da Ludovico Mannheimer, senior market & digital researcher in Eumetra, è in casa che i nuclei familiari prestano l’attenzione maggiore: il 69 per cento degli intervistati dichiara di aver adottato soluzioni volte al risparmio energetico, e il 90 per cento è interessato a interventi di miglioramento dell’efficienza energetica della propria abitazione. Tuttavia, sotto alcuni aspetti c’è ancora scarsa consapevolezza: se la maggioranza degli italiani conosce il sistema di classificazione energetica degli elettrodomestici, sono pochi quelli che si rendono conto dell’impatto del loro utilizzo in bolletta.
È però positivo che il 72 per cento del campione accetterebbe un aumento del 10 per cento in bolletta pur di avere soltanto energia proveniente da fonti rinnovabili, segno che la volontà di assumere comportamenti più rispettosi del Pianeta è ben presente, anche se spesso limitata dalle difficoltà quotidiane, a partire dalla crisi energetica ed economica che stiamo vivendo.
Le motivazioni che ostacolano la transizione
L’analisi delinea quattro tipologie di individui:
- Gli idealisti (31 per cento) sono i più orientati ai temi della sostenibilità. Sono caratterizzati da un’età giovane e dalla disponibilità di risorse economiche.
- I concreti (32 per cento) rappresentano il gruppo più numeroso. Hanno un’età che va dai 35 ai 55 anni e sono preoccupati dai costi più elevati che, spesso, caratterizzano i prodotti sostenibili.
- Ci sono poi gli impossibilitati (21%) e gli indolenti (16%) che, per motivi economici o caratteriali, sono poco inclini al cambiamento.
A volte, però, basterebbe davvero poco. “È importante sensibilizzare i cittadini sull’importanza di svolgere alcuni semplici gesti, come la raccolta differenziata. In Lombardia, grazie all’efficacia della comunicazione, il riciclo raggiunge una percentuale del 70 per cento”, ha puntualizzato Massimo Di Domenico, professore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
💡Il 71% degli italiani ha adottato comportamenti #sostenibili in casa, ma è in cerca di consulenza esperta sui consumi responsabili.
📣Lo rivela la prima edizione dell’osservatorio “Agos Insights”, realizzato da Eumetra per #Agos
👁🗨Scopri di più ⬇️https://t.co/9y6kq6X06Y— Eumetra (@EumetraMR) January 12, 2023
L’impegno della Generazione Z
Un appunto particolare va fatto in merito alla Generazione Z, ovvero i nati tra il 1997 e il 2012: se a parole sembrano meno virtuosi, nei comportamenti lo sono eccome. “Si evince una maggiore coerenza da parte della Generazione Z. E anche grande pragmatismo, perché i giovani sono preoccupati per il loro futuro. Le aziende devono ascoltare i loro timori e trasformare lo storytelling in ‘storydoing’: è tempo di agire”, ha commentato Francesco Morace, presidente di Future Concept Lab.
Filippo Frangi, ricercatore dell’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano, ha messo in luce come il primo passo concreto da parte delle imprese potrebbe consistere nell’efficientare i processi grazie al digitale.
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“Finanziamo i consumi; quindi, dobbiamo capire come si evolvono. E come finanziare la transizione: abbiamo una grande responsabilità”. Questa la conclusione di Flavio Salvischiani, direttore commerciale di Agos, che punta a diventare B-Corp nel 2023 e a ridurre le sue emissioni del 25 per cento entro il 2025. Secondo i nativi americani, non ereditiamo la Terra dai nostri genitori, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli. Trattiamola con cura.
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