L’arrivo ineluttabile del 1 luglio con la fine del mercato tutelato elettrico, segna un passaggio in parte temuto dai consumatori. Il mercato libero dell’energia in Italia non è dimostrato ancora maturo dal punto di vista concorrenziale né nelle offerte a disposizione dei cittadini né nella comunicazione degli operatori.
Pratiche commerciali scorrette e call center aggressivi hanno segnato il passo verso questo passaggio creando incertezze e dubbi nei cittadini e anche nelle imprese che non stanno affrontando la scelta del fornitore energetico, questi i temi al centro del confronto nell’incontro “Facciamo Luce” organizzato dall’Unione Italiana Forense e dall’Osservatorio Imprese e Consumatori, presso la Sala We Gil a Roma ieri 6 giugno, di cui Canale Energia è stato media partner.
“Il primo messaggio che vogliamo dare è serenità, perché nessuno toglierà la corrente che è un servizio essenziale” sottolinea Giuseppe Moles Ad di Acquirente Unico incaricato dal Ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica per la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione e informazione al pubblico. Per migliorare anche la fruibilità tra strumenti a disposizione dei cittadini in grado di fare chiarezza su bollette e contratti “Stiamo lavorando con Arera per collegare il Portale offerte con il Portale consumi” annuncia Moles.
La maggior tutela per chi è in povertà energetica
“Le persone in povertà energetica spesso sono le più spaventate dalla fine del mercato tutelato. Sicuramente la conoscenza è il primo strumento da fornire per contrastare questo fenomeno” sottolinea Agnese Cecchini intervenuta come cofounder dell’Alleanza contro la povertà energetica. “Degli strumenti validi ci sono come il Portale offerte, ma richiede una certa alfabetizzazione e competenza per usare al meglio questo strumento. Speso le bollette non sono scritte in modo chiaro. Hanno tante informazioni che confondono ancora di più un utente inesperto e sono tutte diverse tra loro. Mi chiedo perché non riusciamo ad avere una bollette standard con almeno due pagine uguali per tutti”.
C’è stato un calo di povertà energetica nel 2022 con il bonus esteso ai redditi medi, come indicato dagli ultimi dati OIPE, “ora ci si aspetta un aumento della povertà nel 2023, soprattutto per queste famiglie”.
Altro elemento difficile da sconfiggere la disinformazione sull’efficacia di usare strumenti tecnologici efficienti. “Alcuni temono di investire in impianti tecnologici e magari acquistano le stufette da 14 euro al supermercato che consumano tantissimo e spendono il doppio di energia, ma non è facile far passare questo concetto. E’ un fenomeno che stiamo notando interessa anche fasce medie di famiglie relativamente giovani”.
Nel corso dell’evento è stato citato anche il ruolo costruttivo dei call center certificati. “ll telefono è un ottimo strumento di informazione “ risponde Cecchini “ma è indubbio che c’è una storia e dei numeri che non danno ottimi feedback sulla correttezza di uso. Forse si potrebbe usare un numero a chiamata invece di essere chiamati e valorizzare il ruolo delle associazioni dei consumatori che si sta perdendo nelle nuove generazioni e che svolgono un ruolo egregio” conclude.
I suggerimenti delle associazioni per superare la fine del mercato tutelato
Diversi i suggerimenti degli operatori del comparto intervenuti. Stimolare a lavorare meglio gli operatori, introdurre un tetto di prezzo e indicare come una forma di “usura” dei costi troppo elevati. Ma anche una richiesta di maggiore chiarezza sulla cornice regolatoria. Infine una attenzione “un contratto non regolare si può avvalere del diritto di non pagare“.
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