La bolletta ha un suo impatto su famiglie e imprese, non solo per il costo della componente materia prima, ma anche per la componente fiscale che grava, o meglio gravava su imprese e famiglie.
Le diverse tipologie di imposte
Le accise sono delle imposte che si applicano sulla vendita di specifici prodotti come avviene sui carburanti quali benzina, Gpl e gasolio, ma anche energia elettrica e gas metano, gestite dall’Agenzia delle Dogane e destinate allo Stato. Nello specifico, sulla tariffa elettrica incidono le accise, imposta indiretta erariale sul consumo e l’Iva.
La bolletta riporta, oltre alla voce sintetica relativa al totale dovuto per imposte e accisa, un riquadro nel quale sono evidenziate: per accisa, l’ammontare dei kWh cui sono applicate le singole aliquote, per l’Iva la base imponibile e la relativa aliquota applicata. Le imposte pagate in bolletta sono diverse per luce e gas.
L’accisa sull’energia elettrica per l’utenza domestica
L’accisa sull’energia elettrica per l’utenza domestica è fissata in 0,0227 euro per kWh, ma è una cifra che non si paga in automatico su tutti i kW acquistati, segue infatti uno schema che identifica alcune esenzioni sulle aliquote dell’accisa. Questa imposta viene applicata alla quantità di energia consumata a prescindere dal contratto o dal fornitore scelto. Per i clienti domestici, in caso di bassi consumi, è prevista un’agevolazione se l’abitazione è di residenza anagrafica, fino a 1800 kWh/anno.
L’Iva sull’energia elettrica
L’Imposta sul valore aggiunto si applica invece al costo complessivo del servizio, tra cui i corrispettivi della bolletta della luce: usi domestici con Iva al 10% e altri usi con Iva al 22%.
Le accise sul gas
Sul gas per i clienti domestici viene applicata un’aliquota del 10% se il consumo annuale rimane inferiore ai 480 metri cubi, si applica invece un’aliquota del 22% sulla parte che supera i 480 metri cubi. Il 22% si applica nel caso di un’utenza di tipo non domestico.
L’attuale fiscalità in bolletta
Attualmente, il peso di imposte e oneri di sistema è stato ridotto fino al 34,7% attraverso gli interventi del Governo, ma ogni famiglia paga oggi 780 euro in più all’anno per le forniture di luce e gas rispetto al 2011.
Da una ricerca condotta dall’associazione consumatori Consumerismo No Profit e dal Centro ricerca e studi di “Alma Laboris Business School”, risulta che una famiglia in regime di maggior tutela dieci anni fa spendeva 1.622 euro per le forniture di luce e gas, spesa salita a 1.761 euro nel 2021 (+139 euro).
Dal confronto tra gli anni 2011 e 2021 emerge che, le tariffe dell’elettricità hanno subito aumenti per +186 euro a famiglia, mentre quelle del gas hanno registrato una riduzione di 47 euro a nucleo familiare.
A partire dal 2022, ovviamente la situazione cambia sensibilmente in seguito ai significativi rincari degli ultimi mesi, infatti in base alle attuali tariffe, a fine anno una famiglia tipo si ritroverà a spendere in totale 780 euro in più rispetto al 2011 per le bollette dell’energia, di cui 468 in più per la luce e 312 euro per il gas.
Secondo l’analisi di Consumerismo No Profit e del Centro di ricerca “Alma Laboris Business School”, nel 2011, ogni famiglia pagava oltre 116 euro all’anno a titolo di imposte e oneri di sistema sulla luce e 428 euro sul gas.
Tasse che pesavano per il 26,2% sull’elettricità e addirittura per il 36,4% sul gas.
Gli interventi del Governo contro il caro energia
Gli interventi governativi hanno permesso ad oggi di abbattere il peso di oneri e imposte sulle bollette, abbassando così la tassazione sul gas dal 18,77% all’11% nel secondo trimestre 2022. Dunque, complessivamente rispetto a dieci anni fa a fine anno si pagheranno in meno il 34,7% di imposte sulle forniture di gas.
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