La bolletta ha un impatto determinante sul benessere delle famiglie, non solo per il costo della componente della materia prima elettrica o gas, ma anche per l’incidenza delle componenti fiscali quali accise, addizionali regionali e Iva. Tuttavia, attraverso lo strumento dei bonus sociali 2025, si garantisce un sostegno concreto ai nuclei in difficoltà. I bonus sociali, validi per un periodo di 12 mesi, comprendono agevolazioni per elettricità e gas, calcolate sulla base del consumo medio e della composizione familiare. Vediamo nel dettaglio.
Bolletta elettrica e gas: quali imposte fiscali si pagano
La bolletta indica l’aliquota delle imposte previste dalla normativa fiscale, le quantità alle quali l’aliquota è applicata e l’importo dovuto.
- Con la bolletta dell’energia elettrica si pagano l’accisa e l’imposta sul valore aggiunto (Iva). L’accisa si applica alla quantità di energia consumata: i clienti domestici con potenza fino a 3 kW godono di aliquote agevolate per la fornitura nell’abitazione di residenza anagrafica. L’imposta si calcola applicando un’aliquota fissa o proporzionale ad ogni kWh consumato. Relativamente ai consumi domestici, l’accisa per l’energia elettrica è fissata in 0,0227 euro per kWh. Per le abitazioni intestate a residenti che consumano meno di 150 kWh al mese è prevista l’esenzione dall’accisa. L’Iva si applica sull’importo totale della bolletta: attualmente, per le utenze domestiche l’aliquota è pari al 10%.
- Nella bolletta del gas naturale si pagano l’accisa, l’addizionale regionale e l’imposta sul valore aggiunto (Iva). L’accisa si applica alla quantità di gas consumato; l’aliquota aumenta se vengono superate determinate soglie di consumo annuo (scaglioni). L’addizionale regionale si applica alla quantità di gas consumato ed è stabilita in modo autonomo da ciascuna regione nei limiti fissati dalla legge. L’Iva si applica sull’importo totale della bolletta. Per gli usi civili l’aliquota prevista dalla normativa fiscale è pari al 10% per i primi 480 mc/anno consumati, e al 22% su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse.
2025: i prezzi di riferimento per la materia prima elettrica
Dal 1° gennaio 2025, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 31,28 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse, così suddiviso:
Spesa per la materia energia:
- 16,64 centesimi di euro (53,2% del totale della bolletta) per i costi di approvvigionamento dell’energia, in aumento del 36,2% rispetto al quarto trimestre 2024;
- 2,07 centesimi di euro (6,6% del totale della bolletta) per la commercializzazione al dettaglio, invariato rispetto al quarto trimestre 2024.
Spesa per il trasporto e la gestione del contatore:
- 6,28 centesimi di euro (20,1% del totale della bolletta) per i servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della trasmissione e distribuzione, qualità; in aumento del 10,6% rispetto al quarto trimestre del 2024.
Spesa per oneri di sistema:
- 3,22 centesimi di euro (10,3% del totale della bolletta) per la spesa per oneri di sistema; in diminuzione del 16,7% rispetto al quarto trimestre del 2024.
Imposte:
- 3,07 centesimi di euro (9,8% del totale della bolletta) per le imposte che comprendono l’IVA e le accise.
Per il primo trimestre 2025, la componente tariffaria Asos a copertura degli oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili, vale il 92,20% degli oneri generali, secondo la seguente ripartizione:
- 68,68% per gli incentivi alle fonti rinnovabili (ex A3 parte rinnovabili)
- 23,52% per le agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia elettrica (ex Ae)
La componente Arim, a copertura dei rimanenti oneri generali, pesa complessivamente per il 7,80% degli oneri generali e risulta ripartita tra i seguenti elementi:
- 0,62% per la promozione dell’efficienza energetica (solo in relazione alle misure per lo sviluppo tecnologico e industriale – ex quota parte di UC7, ora nell’elemento ASVRIM)
- 4,49% per i regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario universale e merci (ex A4)
- 2,69% per il bonus elettrico (ex componente As).
Per il I trimestre 2025, gli elementi A5rim, Auc4Rim e Auc7Rim sono stati annullati. In relazione alla componente tariffaria Arim, l’Autorità ricorda che la legge di Bilancio 2023 ha previsto il trasferimento sulla fiscalità generale dei cosiddetti oneri nucleari (oneri per il decommissioning delle centrali e degli impianti nucleari e compensazioni territoriali per gli enti locali che ospitano tali impianti e il deposito nazionale).
Il prezzo di riferimento aggiornato per la materia prima gas
Per il mese di gennaio 2025, il prezzo di riferimento del gas per il nuovo cliente tipo (con consumi medi di gas di 1.100 metri cubi annui) è pari a 126,63 centesimi di euro per metro cubo, in aumento dell’1,1% su dicembre. La variazione è dovuta all’aumento dei prezzi all’ingrosso, che incide sulla spesa per materia prima. Il prezzo di riferimento risulta così suddiviso:
Spesa per la materia gas naturale:
- 56,26 centesimi di euro (pari al 44,43% del totale della bolletta) per l’approvvigionamento del gas naturale e per le attività connesse;
- 6,15 centesimi di euro (4,86% del totale della bolletta) per la vendita al dettaglio.
Spesa per il trasporto e la gestione del contatore:
- 26,80 centesimi di euro (21,16% del totale della bolletta) per i servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della distribuzione, qualità.
Spesa per oneri di sistema:
- 2,95 centesimi di euro (2,33% del totale della bolletta) per gli oneri generali di sistema.
Imposte:
- 34,47 centesimi di euro (27,22% del totale della bolletta) per le imposte.
Per il quadro completo delle condizioni economiche riservate a clienti a tutele graduali e clienti vulnerabili, per energia elettrica e gas, si rimanda alla pagina informativa Prezzi e Tariffe sul sito di Arera.
Bonus sociale luce e gas 2025: tutte le informazioni utili
Anche per il 2025 è stato confermato il bonus sociale bolletta, previsto a beneficio delle famiglie con difficoltà economiche o per gravi condizioni di salute. Questa misura, applicata direttamente sulle bollette, mira a contenere i costi delle utenze.
Il cittadino o il nucleo familiare ha diritto al bonus se l’Isee:
- non è superiore a 9.530 euro per famiglie con massimo 3 figli a carico
- non è superiore a 20.000 euro per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico
e inoltre, in caso di fornitura diretta:
- la fornitura (ossia il contratto elettrico/gas/idrico) è intestata a uno dei componenti il nucleo Isee; se il contratto è intestato a un altro soggetto (es. proprietario di casa, se l’abitazione è in affitto) il bonus non viene riconosciuto
- la fornitura ha una tariffa per uso domestico (per il servizio idrico deve essere uso domestico residente)
- la fornitura è attiva (significa che il servizio è in corso di erogazione) o momentaneamente sospesa per morosità.
Il valore del bonus sociale elettrico è quantificato dall’Autorità e dipende dal numero di componenti del nucleo familiare indicati nella Dsu (la Dichiarazione Sostitutiva Unica per la richiesta dell’Isee) e lo sconto applicato è uguale ogni mese (per i 12 mesi dell’anno in cui il cliente ne ha diritto). Il cliente trova quindi in ogni bolletta lo stesso sconto (es. se la fattura è emessa ogni 2 mesi, e lo sconto mensile è pari a 15 euro, in ogni bolletta troverà 30 euro di riduzione per bonus sociale).
Il valore del bonus sociale gas, sempre quantificato dall’Autorità, non è uguale ogni mese: lo sconto che le famiglie trovano in bolletta è diverso a seconda della stagione in cui viene riconosciuto. Infatti, ogni 3 mesi il valore del bonus gas cambia, ed è più alto nel periodo invernale in cui si consuma più gas, e più basso nei mesi estivi in cui il consumo è minore.
Per verificare i requisiti e per conoscere tutti i passaggi da compiere per ottenere il bonus, si rimanda alla pagina informativa sul sito di Arera.
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Aggiornato l’11 febbraio 2025
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