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Arriva il caldo in quasi tutte le città di Italia e per difendersi gli italiani accendono il climatizzatore, un’azione spontanea ma che può costare molto in bolletta.

Cop 20180531Per chi ha un climatizzatore di vecchia generazione, ed è certo di non volerlo cambiare, cercheremo di condividere alcuni escamotage per ottimizzare la linea dei consumi. Chi invece cerca uno strumento di nuova generazione dovrà tener conto di alcune accortezze in etichetta e, perché no, di detrazione fiscale. Potrebbe essere utile considerare l’effettivo risparmio che può avere un elettrodomestico di classe A e superiore.

Abbiamo chiesto a Daniele Forni, energy manager e CTO della FIRE (l’associazione della categoria) e Luigi Gabriele, Direttore Relazioni istituzionali della associazione dei consumatori Codici, alcuni suggerimenti.

Come continuare a usare il vecchio climatizzare, spendendo un po’ meno

“Il climatizzatore consuma, ma non sempre abbiamo bisogno di tutta l’energia che produce”, spiega Daniele Forni. “Dobbiamo fare attenzione alle temperature che inseriamo e soprattutto a quando lo teniamo acceso”. Per quanto per il confort cosiddetto termoigrometrico (temperature e umidità) delle persone identifica come gli individui possono avere “punti di confort diversi, dati dallo stato fisico, dall’età o dal peso”. Di fatto si possono percepire temperature differenti in uno stesso ambiente, il che può rendere difficile stabilirne una ottimale di condizionamento. Il fenomeno inoltre scagiona dalle discussioni sul clima interno non è un tentativo di sabotaggio: c’è chi può avere caldo e chi freddo nello stesso ambiente.

E’ comunque opportuno non discostarsi mai dalla temperatura esterna di oltre  7°/8° C “sia per contenere i consumi, che per proteggersi da sbalzi termici”, sottolinea Luigi Gabriele.

Un segreto è anche riuscire a ombreggiare l’abitazione cosa che si può fare con strumenti di ombreggiamento, “anche delle tende”, suggerisce Forni, “e dove non è possibile inserire delle coperture applicando delle pellicole oscuranti e soprattutto riflettenti ai vetri. Una prassi in uso anche nelle autovetture di nuova generazione”. In questo caso, assicura l’esperto, il costo è soprattutto nella installazione “attività che con un po’ di manualità ci si può anche azzardare a fare da soli” spiega Forni. Una cosa simile si può dire dei lucernari “questi possono avere delle coperture avvolgibili che si installano molto facilmente e che possono essere o semitrasparenti o totalmente coprenti. Ci possono essere poi dei sistemi fissi o mobili che si possono inserire in facciata per ridurre il contributo dell’apporto solare, ma se sono fissi vanno dimensionati con accortezza in considerazione delle esigenze tipiche dell’inverno”.

Tra i consigli pratici anche arieggiare gli ambienti in orari notturni per sfruttare l’umidità e, quando presente, usare un gestore delle utenze domestiche intelligente può essere un valido aiuto, ad esempio accendendo il condizionatore quando si sta per rientrare a casa. Ma anche cambiare delle abitudini: “In Giappone ad esempio è stato stabilito di eliminare giacca e cravatta nel periodo caldo”, spiega Forni, “fenomeno che ha coinvolto figure politiche e istituzionali importanti che hanno sdoganato questo costume”. Altro aspetto è usare il deumidificatore che favorisce la sensazione di fresco senza alzare troppo le temperature.

Come scegliere il climatizzatore

Un condizionatore di classe energetica A e superiore, comporta sicuramente una maggiore spesa all’acquisto, ma nel lungo periodo permette di risparmiare in bolletta e di essere più efficiente per l’ambiente”, spiega Luigi Gabriele. Un costo che l’associazione ha stimato recuperabile in 3 anni grazie all’abbattimento delle spese in bolletta “Un condizionatore di classe energetica A+ permette di risparmiare fino al 30% in più rispetto ad uno di classe C”.

Per verificare il consumo tipo di un condizionatore è sufficiente “vedere il consumo dichiarato sull’etichetta e moltiplicarlo per un fattore di 0,25. Ad esempio se un condizionatore sull’etichetta dichiara 490 kWh, vorrà dire che questo tipo di condizionatore in un anno consumerà 490×0,25 =  122,50 euro”.

Oltre al consumo vanno considerati altri fattori tipici dell’uso e dell’ambiente in cui voglio inserire il climatizzatore “l’ampiezza dei locali da climatizzare, il clima del luogo, il numero di porte e finestre che possono creare dispersione data la bassa qualità degli infissi di una casa media italiana e la posizione in cui si vuole mettere il condizionatore”.

Sugli elettrodomestici viene applicata un’etichetta energetica obbligatoria come ci dice Gabriele dal 2003 (direttiva 2002/31/CE), “ma il suo format è cambiato con la direttiva 2010/30/EU per tutti gli apparecchi immessi sul mercato comunitario dal 1° gennaio 2013. Esistono due tipologie di etichetta energetica: quella per i climatizzatori monoblocco e quella per i climatizzatori split. Oltre alla classe energetica, per queste due tipologie di climatizzatori è indicato un indice di efficienza energetica nominale ‘EER’ per la modalità raffreddamento, e qualora presente anche la funzione riscaldamento, è indicato anche un coefficiente di rendimento nominale ‘COP’ ”.

E se volessimo un condizionatore invertibile cioè in grado di fare caldo e freddo? “Suggerisco di prendere impianti invertibili”sottolinea Daniele Forni, “tra l’altro, per mitigare le temperature, quando cioè fa freddo, ma non troppo,  questi impianti hanno prestazioni più efficienti, consumando meno di una caldaia. Di fatto man mano che il saldo tra temperature esterna e interna sale i consumi di queste macchine aumentano”.

Alcune regole di ottimizzazione dei consumi:

  • Un buon isolamento termico contribuisce a far abbassare i consumi sia d’estate che d’inverno;
  • E’ sempre meglio evitare che la luce entri direttamente in casa: pertanto è bene tenere chiuse le scuri e le tende, che eviteranno il surriscaldamento dell’ambiente
  • Utilizzare in modo oculato il climatizzatore: la temperatura giusta anche secondo gli ingegneri energetici deve essere intorno ai 23° o comunque mai inferiore ai 7°/8° rispetto all’esterno sia per contenere i consumi, che per proteggersi da sbalzi termici
  • Utilizzare il deumidificatore perché contribuisce parecchio a ridurre la temperatura percepita
  • Con il condizionatore acceso vanno tenute chiuse porte e finestre per evitare dispersioni
  • Evitare di usare elettrodomestici ad alto consumo energetico quando è in funzione l’impianto di aria condizionata
  • Pulire accuratamente e periodicamente i filtri per garantirne la massima efficienza
  • Posizionare la presa d’aria in modo che venga garantito un idoneo riciclo dell’aria
  • Regolare la velocità dell’aria

Se ci fossero ancora delle perplessità sul cambiare il condizionatore Luigi Gabriele ci ricorda che ci sono state alcune proroghe agli sgravi fiscali che hanno toccato “il bonus ristrutturazioni, del bonus mobili e dell’Ecobonus, per chi acquista un condizionatore entro il 31 dicembre 2018, c’è la possibilità di beneficiare di detrazioni fiscali dal 50% al 65%. Ma soprattutto il poco noto conto termico”. (di seguito un veloce specchietto illustrativo)

Lavori di efficientamento climatico nell’immobile

Se invece vogliamo rivoluzionare la nostra casa, sicuramente una azione può essere inserire un cappotto termico  (vedi l’iniziativa dell’Enea nell’articolo di QE) ma anche “pensare a pareti o soffitti ventilati”, spiega Forni, “si sovrappone uno strato parallelo alla superficie della parete o del tetto che assorbe l’onda di calore e sotto questo circola dell’aria, una soluzione che a suo tempo era usata nelle Jeep che andavano nel deserto. Nel momento in cui c’è una corrente d’aria aumenta lo scambio termico e favorisce una sensazione di fresco. La coibentazione aiuta più in inverno la massa per il calore estivo”.

A questo si aggiunge anche l’inserimento di tecnologie smart con termostati intelligenti e dispositivi che si adeguano alle esigenze di consumo

Quale impatto può dare alla climatizzazione la fine del mercato a maggior tutela

In questo contesto un altro ruolo lo giocherà la fine del mercato tutelato e il definitivo ingresso nel mercato libero. In questo contesto “il prezzo sarà stabilito dal venditore di energia, perciò bisognerà stare attentissimi al contratto stipulato tra quest’ultimo e il consumatore con le clausole e condizioni in esso sancite”. Queste avranno un ruolo imprescindibile, soprattutto, sottolinea Codici “rispetto il prezzo al kWh, che il consumatore dovrà conoscere e padroneggiare per monitorare consumi e abitudini, che quasi sicuramente, nella maggior parte dei casi, andranno modificate”.

Rapido excursus sui bonus fiscali

Bonus condizionatori del 50% legato a lavori di ristrutturazione

La detrazione é destinata all’acquisto di climatizzatori con pompa di calore utilizzabili sia in estate che per il riscaldamento invernale, finalizzati a integrare o sostituire l’impianto esistente. L’importo massimo di detrazione, riconosciuta in 10 quote annuali di pari importo e richiedibile in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi, è di 96 mila euro e per poterne beneficiare è necessario che il pagamento venga effettuato tramite bonifico.

Bonus condizionatori del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici a  seguito di lavori di ristrutturazione

Per beneficiare dell’agevolazione fiscale è necessario che il condizionatore sia di classe A+ o superiore, così come previsto per il resto degli elettrodomestici acquistabili con l’agevolazione del bonus mobili 2018. Anche in questo caso la detrazione Irpef verrà riconosciuta per 10 anni e fino ad un massimo di 10.000 euro di spesa.

Bonus condizionatori del 65% per lavori di risparmio energetico

Si tratta del meglio noto Ecobonus al 65% e in questo caso si potrà beneficiare delle detrazioni fiscali esclusivamente per l’acquisto di climatizzatore con pompa di calore.

L’importo massimo detraibile è pari in questo caso a 30.000 euro, ovvero il 65% di 46.145 euro. Anche in questo caso sarà necessario effettuare il pagamento esclusivamente a mezzo bonifico bancario o postale e conservare le ricevute dei pagamenti effettuati.

Conto termico

Il conto termico è un incentivo in denaro del 50% per coloro che installano condizionatori a pompa di calore ad alta efficienza. È un’agevolazione poco conosciuta ma ci sono 900 milioni di euro a disposizione, si trovano tutte le indicazioni sul sito del GSE. (www.gse.it)


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.