I prezzi all’ingrosso del gas sono scesi dopo la ripresa dei flussi dalla Russia negli impianti europei di stoccaggio sotterraneo. La precedente interruzione delle esportazioni aveva creato allarme sui mercati.
Prima della riapertura dei rubinetti dalla Siberia il prezzo di riferimento europeo era balzato oltre il 10%, a più di 80 euro per MWh per poi scendere a 76,50. I flussi di gas sono poi saliti al livello più alto in quasi due settimane, secondo i dati riportati dal Financial Times.
Prezzi energia, per l’UE solo il Green Deal può evitare la crisi sistemica
La dipendenza dell’UE dalle importazioni di petrolio e gas naturale è al centro delle questioni riguardanti la sicurezza di rifornimento energetico. La Russia fornisce il 40% del gas europeo e l’approvvigionamento è fondamentale in un momento in cui l’impennata dei prezzi ha colpito famiglie e imprese.
Una circostanza che la stessa Unione europea pensa a superare seguendo la strada dell’indipendenza energetica, anche alla luce del Green deal europeo. Sarebbe l’unica soluzione per evitare che la crisi del gas diventi una crisi sistemica, come ha rilanciato anche la presidente della Commissione EU, Ursula von der Leyen.
Gas, la Russia torna a riempire gli stoccaggi europei
Sebbene i prezzi all’ingrosso nei paesi dell’UE siano diminuiti, gli analisti di mercato affermano che un calo maggiore dipenderà solo dalla posizione della Russia e da quanto sarà freddo il prossimo inverno. Proprio in segno di disgelo nella partita energetica continentale, l’azienda russa Gazprom ha iniziato lo scorso 9 novembre a immettere gas in cinque depositi sotterranei europei.
Secondo le notizie riportate da fonti internazionali tra cui la britannica Reuters, la Russia avrebbe negato di trattenere le forniture all’Europa per esercitare pressioni sui regolatori tedeschi così da ottenere l’approvazione delle spedizioni lungo il nuovo gasdotto Nord Stream 2 sotto il Mar Baltico. La Germania ha tempo fino al prossimo gennaio per dimostrarlo e, stando alle stime dell’agenzia di stampa, la Russia dovrebbe pompare circa 170 milioni di metri cubi in più di gas ogni giorno per un mese, un aumento di circa un terzo rispetto a quello che sta spedendo ora per ricaricare il suo deposito.
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