Quanti consumatori leggono attentamente l’etichetta di un prodotto alimentare e, prima di acquistarlo, lo confrontano con un altro per scegliere quello più sano, la cui produzione impatta meno sull’ambiente e il cui riciclo è più semplice? Forse pochi. Magari un’etichetta interattiva che offre in maniera diretta, semplice e intuitiva informazioni aggiuntive sul proprio acquisto può aiutare negli acquisti consapevoli, se non etici. L’intervista a Federico Persico, chief technology officer di Trackyfood.
Come funziona Trackyfood, l’etichetta interattiva che consente di avere informazioni su ingredienti, tabelle nutrizionali, tracciabilità dei lotti?
“Trackyfood è una piattaforma digitale che consente a tutti gli attori della filiera alimentare (produttori, fornitori di materie prime, retailer) di registrare tutte le informazioni relative a prodotti e materie prime (ingredienti, valori nutrizionali, lavorazione, ecc.) e tutti i dati relativi alla tracciabilità dei prodotti.
L’etichetta interattiva consente poi al consumatore finale di accedere con facilità, tramite il suo smartphone, a tutte queste informazioni sul prodotto“.
Come vengono verificati e certificati i dati che vi arrivano? Si basa tutto sulla responsabilità del soggetto che li trasmette?
“A oggi buona parte dei dati raccolti arrivano da imputazioni manuali di dati o da integrazione automatiche con sistemi gestionali già esistenti, in altri casi siamo invece in grado di rilevarli tramite sensoristica (ad esempio sensori di temperatura).
Trackyfood, grazie alla tecnologia blockchain, può far in modo che questi dati siano poi notarizzati e non più modificati. Ma nei primi due casi descritti la responsabilità e veridicità dei dati sta nel soggetto che li inserisce a sistema (ad esempio il produttore). Nei casi in cui invece il dato venga rilevato da un sensore o uno strumento digitale si può avere la veridicità che il dato inserito sia certo“.
C’è una normativa italiana in merito di tracciabilità alimentare? Cosa prevede?
“In Italia la sicurezza e tracciabilità alimentare sono regolamentati dal Reg. europeo 178/2002 e dai regolamenti europei sulle norme Haccp.
Questi regolamenti sono stati un’evoluzione importante nel tema di sicurezza e tracciabilità alimentare per tutti gli attori delle filiere agroalimentari.
Tuttavia i requisiti di questi regolamenti su molti aspetti (ad esempio sulle modalità di registrazione della tracciabilità) sono “blandi” e poco rigidi rispetto a quanto si potrebbe fare con gli strumenti di controllo e sicurezza a disposizione. Questo è dimostrato ad esempio dal fatto che realtà come le Gdo hanno sviluppato dei regolamenti/certificazioni, come la Brc o la Ifs, con requisiti più stringenti di quelli dettati dai regolamenti sopra citati“.
In quanto ai lotti, quali sono i dati sulla tracciabilità? Ci sono informazioni relative alla logistica e, dunque, all’impatto del trasporto del cibo (se non è a km0)?
“Trackyfood è un sistema modulare, ovvero consente di gestire tutte le informazioni di tracciabilità che la filiera o il produttore mettono a disposizione.
È possibile inserire anche i dati relativi a spedizioni e movimentazioni di lotti, fornendo così informazioni di quanti “km ha percorso quel prodotto”.
Inoltre Trackyfood, nasce da Trackysat, che ha un’esperienza decennale nell’erogazione di servizi per la logistica e monitoraggio dei trasporti.
Non è uno scenario di semplice attuazione ad oggi per coinvolgere tutta la filiera, ma tecnologicamente le soluzioni Trackyfood-Trackysat sono in grado di tracciare anche l’impatto logistico della movimentazione dei prodotti“.
Citate l’uso di materie prime: la vostra piattaforma si occupa anche di monitorare l’uso di energia e, in particolare, di acqua per la produzione del cibo?
“L’acquisizione di dati legati all’impatto ambientale (consumo acqua, energia, ecc) sono evolutive che stiamo predisponendo nella soluzione Trackyfood.
In un momento in cui si sta ampliando una consapevolezza della sostenibilità, tale da diventare elemento di marketing e reputation, anche noi stiamo lavorando per attuare a stretto giro di poter gestire questa tipologia di informazione a quei produttori che ne vorranno dare evidenza al consumatore.
A completamento, abbiamo soluzioni customizzabili che consentono di dare evidenza di qualsiasi dato processato dalla filiera, ad-hoc in base alle necessità del cliente“.
Il consumatore è sempre più attento ed esigente e, forse anche per questo, sfiduciato dall’atteggiamento menzognero di molti marchi del food&beverage. Da poco tempo diversi prodotti di altrettanti marchi sono stati ritirati dagli scaffali perché nocivi per la salute. Che ruolo può avere questa app di tracciamento come, più in generale, il sistema dell’etichettatura e l’informazione trasparente?
“Come detto la veridicità dei dati è ancora in parte delegata al soggetto che li inserisce, ma con Trackyfood vogliamo rendere le filiere controllate (slogan forse abusato commercialmente da molti) in filiere controllabili.
Dare la possibilità al consumatore di ottenere maggiori informazioni e più dettagliate su tutta la storia del prodotto (origine, lavorazione, trasporto, materie prime, ecc).
Per le aziende che operano con serietà e trasparenza, l’etichetta interattiva può essere uno strumento di valore aggiunto in quanto gli consente di mettersi “più a nudo” nei confronti dei loro consumatori dando reali informazioni di tracciabilità.
Quando la cultura dei consumatori aumenterà ulteriormente, scoprendo che possono avere ancora maggiori informazioni sui prodotti che acquistano, le aziende che non offriranno trasparenza probabilmente verranno penalizzate dal mercato stesso“.
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