Gli effetti sociali della povertà energetica in Scozia

  • In Scozia la povertà energetica è un fenomeno molto diffuso;
  • individuare e informare correttamente le persone in difficoltà è uno dei primi impegni della Argyll Lomond and the Island Energy Agency;
  • le comunità energetiche rappresentano uno strumento di supporto da implementare nel paese

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Secondo le statistiche del Governo scozzese aggiornate al 2019 si trovano in povertà energetica una abitazione su quattro, mentre una su otto è in estrema povertà. Un fenomeno che riguarda soprattutto le aree più rurali in cui il 43% è in povertà energetica, mentre il 33% è in estrema povertà.

Un fenomeno che può implicare anche dei radicali cambiamenti nella vita sociale degli individui come suggeriscono da Alienergy, acronimo di Argyll Lomond and the Island Energy Agency, nel corso dell’evento Identifying and engaging with people in energy poverty & other stakeholders organizzato on line ieri 20 ottobre da CEES, Community Energy for Energy Solidarity.

Gli effetti sociali della povertà energetica

In parte essere in povertà energetica può contribuire a ridurre l’isolamento delle persone. Per consumare meno ma restare caldi si può trascorrere più tempo in luoghi pubblici riscaldati ad accesso gratuito come biblioteche e pub o frequentare le corse di bus gratuite. Un aspetto che rivaluta anche il ruolo della scuola in cui i bambini e giovani di famiglie in povertà energetica possono trascorrere ore al caldo.

L’altro aspetto della vita delle persone in povertà energetica è totalmente all’opposto ed è caratterizzato da un grande isolamento. In parte perché in aree lontane da questi servizi o che hanno difficoltà a muoversi.

La Alienergy sottolinea come in questi casi la vita del povero energetico è caratterizzata da grande isolamento e immobilità. Si trascorre gran parte del tempo nel letto, unico luogo in cui si sta più al caldo. Anche l’igiene ne risente perché viste le temperature basse del paese si riducono anche le docce e la pulizia dei vestiti per limitare l’uso di acqua calda fino ad arrivare a dover scegliere tra scaldarsi o mangiare.

Come entrare in contatto con i poveri energetici, il caso della Scozia

punti di contatto per constrare povertà eneregtica
Fonte immagine Alyenergy

La prima difficoltà per contrare il fenomeno della povertà energetica è individuare le persone a rischio. Su questo Alienergy ha evidenziato che ci sono diversi punti di contatto istituzionali con cui ci si può relazionare per identificare queste realtà.

Si tratta ad esempio degli sportelli per l’occupazione che possono facilmente segnalare persone in età da lavoro ma da tempo senza reddito. Mentre per i pensionati un ruolo lo svolgono i gruppi degli stessi pensionati. Un lavoro simile allo sportelli occupazione lo svolgono gli sportelli dedicati ai giovani.

In tutti questi contesti la Alienergy si impegna in primis a fare informazione, trasmettendo buone pratiche per diffondere la conoscenza del risparmio energetico e sostenere le persone in povertà energetica.

Di fatto il controllo sociale e la connessione tra individui è quindi il primo campanello di allarme a cui deve far seguito una rete di istituzioni in grado di dialogare tra loro e agire prontamente.

Sviluppare comunità energetiche come risposta concreta alla povertà

Per farlo cercano anche di sviluppare le comunità energetiche su questo è partito il progetto Cees di cui anche l’evento di ieri 20 ottobre. Si tratta di un progetto di tre anni in cui si prevede di raggiungere più di 17.000 consumatori poveri di energia, innescare quasi 2 milioni di euro di investimenti energetici sostenibili (per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili su piccola scala) e ridurre le emissioni legate all’energia di oltre 7,5 GWh all’anno. Tutte iniziative che vadano oltre la durata del progetto.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.