Nel primo mese del 2021 le piccole e medie imprese pagheranno una bolletta di luce e gas più cara del 20% rispetto a quella di gennaio 2020. L’aumento riguarderà solo quelle che si trovano nel servizio a tutele graduali, regime transitorio previsto dall’Arera per accompagnare alcune Pmi e microimprese nel passaggio al libero mercato. Per queste, il passaggio sarà obbligatorio dal 21 gennaio 2021.
Bollette più alte per le Pmi nel servizio a tutele graduali
La stima degli incrementi è stata realizzata da Selectra, web company specializzata nella comparazione di offerte luce, gas, internet e gpl, e Althesys, società attiva nella ricerca economica e consulenza nei settori ambiente ed energia. L’analisi prevede anche un incremento del 14% per il mese di febbraio.
In entrambi i casi riguarderà il prezzo netto dell’energia, misurato in euro/kWh, la cosiddetta componente PE, su cui le aziende attive nel settore di fornitura gas e luce concorrono oggi per cercare di fidelizzare i propri utenti o trovarne di nuovi. Gli aumenti, spiega lo studio, derivano dalla crescita del Prezzo unico nazionale dell’energia elettrica (o Pun) sul quale vengono calcolate le tariffe nel mercato a tutele graduali.
Il Pun subisce diverse oscillazioni ed esse dipendono dall’andamento dei consumi e, in parte, dell’economia. L’emergenza sanitaria e la chiusura di aziende e attività economiche, soprattutto nella prima fase pandemica, hanno contribuito a un drastico calo dei consumi di luce e gas. Nel 2020 infatti il Pun ha segnato il minimo storico.
Bollette più leggere per le imprese passate al mercato libero
Di contro, per le piccole e medie imprese passate al mercato libero che hanno preferito la differenziazione della fornitura in fasce orarie (F1, F2, F3) il prezzo medio della componente energia è di circa il dieci per cento in meno. Per le aziende che utilizzano le offerte senza fasce il risparmio si ferma al sei per cento.
In un momento storico critico, a causa dell’emergenza sanitaria e della connessa crisi economica, i rincari in bolletta rischiano di appesantire troppo la voce dei costi per le aziende.
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