Il meccanismo di riassegnazione della fornitura del gas che avviene tramite gare a livello locale presenta diverse criticità e ha bisogno di una revisione. È quanto emerge da uno studio, coordinato dall’ingegner Silvio Bosetti del Cesisp, Centro studi in economia e regolazione dei servizi, dell’industria e del settore pubblico, dell‘università di Milano-Bicocca, e presentato durante il convegno di questa mattina “Rilanciare il servizio di distribuzione del gas naturale nel mercato energetico italiano“.
Le proposte di restyling per il meccanismo delle gare gas
Questa eccellenza industriale nostrana, in grado di raggiungere oltre 6.500 comuni e 23 milioni di utenze, necessita di un restyling. Alcune linee di intervento proposte per facilitare il procedimento delle gare gas, anche alla luce del Pnrr, prevedono di:
- Ampliare le ipotesi di autocertificazione da parte dei comuni e delle stazioni appaltanti.
- Individuare e condividere, con tutte le istituzioni e tutti gli operatori coinvolti, una metodologia di analisi dei costi e benefici unica e trasparente.
- Modificare la regolamentazione risalente a più di dieci anni fa semplificandola, rendendola chiara e flessibile.
- Accelerare le attività di verifica di Arera attraverso la standardizzazione delle informazioni fornite dagli enti locali.
Queste azioni potrebbero realmente consentire di dare avvio ad una nuova era per il mercato della distribuzione del gas e per gli investimenti nel settore. Secondo il Cesisp, potrebbero ammontare a 950 milioni di euro l’anno nel prossimo decennio, per un totale di dieci miliardi.
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