648 mila installazioni in tutto il Paese. Nel fotovoltaico secondi solo a Cina e Germania nonostante il taglio degli incentivi
Il fotovoltaico italiano spicca il volo, in barba alle nuove politiche regressive in fatto di ecoincentivi e di un crollo del fatturato del 70% annuo registrato nel 2013. Una risorsa in più per un Paese che tenta, faticosamente, di rialzarsi dalla profonda depressione che ha paralizzato il sistema e bloccato l’economia. il costo in crescita delle bollette ha alimentato una maggior presa di coscienza anche da parte dei privati, primi promotori del boom fotovoltaico del Belpaese. Una consapevolezza che si riflette anche in un utilizzo più responsabile delle risorse e nella gestione delle utenze domestiche. I consumatori conoscono maggiormente le possibilità del libero mercato, pongono le varie tariffe luce e gas a confronto alla ricerca dell’operatore più conveniente, sono in sintonia con le tematiche green, ne incoraggiano l’impiego.
Rapporto Anie: cresce il fotovoltaico
Una crescita alimentata dal basso. Negli ultimi anni, il Governo ha profuso un impegno economico importante, volto a incentivare la realizzazione di opere e impianti orientati alla green economy. In seguito, il Governo Letta prima e quello Renzi poi hanno ridotto l’impegno. Ciononostante, il Paese ha continuato a segnare trend in crescita, una crescita che ora ci permette di collocarci tra i leader del settore fotovoltaico. A rivelarlo è un rapporto di Anie Rinnovabili, associazione di Confindustria.
648 mila impianti in tutto il Paese
Sul territorio nazionale si contano circa 648 mila impianti fotovoltaici, un numero che ci permette, come detto, di collocarci in terza posizione al mondo per quantità di energia solare prodotta. Solo Cina e Germania fanno meglio di noi, ci sono dietro colossi come Stati Uniti, Giappone e India. In Italia si produce il 15% del solare generato in tutto il mondo, per un totale di 18 mila megawatt di potenza.
Merito dell’autoproduzione
A sospingere il forte impulso nel settore segnato dallo Stivale nell’ultimo decennio sono soprattutto gli impianti di piccole-medie dimensioni, orientati al sostentamento energetico delle PMI. Basti pensare che 50.571 nuovi impianti nati in Italia generano, nel complesso, 385 megawatt di potenza implementata.
Detrazioni irpef a sospingere la crescita
Gli ecoincentivi sono stati limitati, ma a rilanciare il settore ha contribuito notevolmente la riduzione dell’aliquota irpef prevista per gli impianti di dimensioni più contenute. Gli impianti installati su edifici residenziali con una potenza compresa fra i 3 e i 6 kw, infatti, giovano di una riduzione del 50% sull’irpef, a cui si assommano le contrazioni del 75% sul costo delle installazioni e dei materiali. Un allineamento di fattori e congiunture che ha permesso al Paese di registrare una crescita esponenziale e di affermarsi come leader mondiale, con tutti i vantaggi che ne scaturiscono.
I benefit fiscali, si calcola, permettono a chi sceglie di investire nel fotovoltaico di rientrare nelle spese nell’arco di un quinquennio, uno stimolo all’installazione di piccoli impianti che, nel loro complesso, stanno consolidando un’economia di settore fortissima e a cui tutti quanti concorrono.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.