Forti rincari delle bollette di elettricità e gas nel prossimo trimestre. La famiglia che ha siglato un contratto nel regime tutelato pagherà +9,9% per la bolletta della luce e +15,3% per quella del gas. L’incremento sarebbe stato ancora peggiore, spiega l’Arera, “se il Governo non fosse intervenuto con un provvedimento d’urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre”.
Rincari calmierati in bolletta
Il Decreto lavoro e imprese, approvato ieri 1° luglio in Consiglio dei ministri, destinerà 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre. L’ammontare sarà ottenuto dal ricavato delle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di CO2.
L’Autorità ha attuato “una forte riduzione degli oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili (ASos), oltre a un’ulteriore riduzione anche dei rimanenti oneri generali (Arim)”, scrive in una nota stampa. In particolare, “di quelli per la promozione dell’efficienza energetica, come effetto del recente decreto in materia di certificati bianchi”.
Quanto pagherà in più ogni famiglia
Ogni famiglia tra il 1° ottobre 2020 e il 30 settembre 2021 spenderà per l’elettricità circa 559 euro, con una variazione del +12%, pari a 62,4 euro, rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. Per il gas, nello stesso periodo, la spesa sarà di 993 euro, pari a -1,3% e una riduzione di 13 euro su base annua. Ciò detto sulla base di consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno, a fronte di una potenza impegnata di 3 kW, e per il gas di 1.400 metri cubi annui.
Rincaro materie prime e pandemia
Il rincaro, spiega l’Arera, è dovuto al forte aumento delle quotazioni delle materie prime, “in continua crescita da inizio anno per ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti alla pandemia”, e la crescita decisa dei permessi di emissioni di anidride carbonica. In particolare, prosegue l’Autorità, “i prezzi europei del gas sono cresciuti di oltre il 30% nel secondo trimestre del 2021 rispetto al primo e risultano sempre più correlati con il prezzo della CO2 che, nel mese in corso, si è attestato oltre i 50 €/tCO2, anche per le attese di un possibile rafforzamento delle vigenti politiche comunitarie per il contenimento delle emissioni nocive dei gas serra”.
“A settembre l’Autorità dovrà valutare se avviare un percorso di riallineamento del gettito della componente Asos, nell’ambito della flessibilità consentita dalla prudenza di gestione dei conti”, precisa in nota.
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