Da una parte l’automatismo del bonus sociale su gas elettricità e idrico; dall’altra il dibattito sul possibile slittamento della fine della maggior tutela, attualmente fissata al 1° luglio 2019. Sono questi i due temi che hanno tenuto banco nel dibattito energetico degli ultimi giorni.
Automatismo del bonus sociale
La commissione Finanza della Camera ha approvato una serie di emendamenti al Dl Fiscale tra cui c’è anche quello riguardante l’introduzione dell’automatismo per il bonus sociale su gas, elettricità e idrico, norma che sarà efficace a partire dal 1° gennaio 2021. Si tratta nello specifico dell’Art. 57-bis – (Disciplina della TARI. Coefficienti e termini per la deliberazione Pef e tariffe. Introduzione del bonus sociale rifiuti e automatismo bonus energia elettrica, gas e idrico) che contiene anche il nuovo bonus rifiuti. Leggi il testo originale a pagina 63-64 del file allegato. (Oggi è iniziata in Aula la discussione del Dl Fiscale, da lì dovrebbe ritornare in commissione per le correzioni.).
“A decorrere dal 1° gennaio 2021 – si legge nel testo – i bonus sociali per la fornitura dell’energia elettrica e del gas naturale di cui all’articolo 1, comma 375, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, all’articolo 3, commi 9 e 9- bis, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e le agevolazioni relative al servizio idrico integrato di cui all’articolo 60, comma 1, della legge 28 dicembre 2015, n. 221, sono riconosciuti automaticamente a tutti i soggetti il cui indicatore della situazione economica equivalente in corso di validità sia ricompreso entro i limiti stabiliti dalla legislazione vigente”.
L’Arera, spiega il testo, “con propri provvedimenti, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, definisce le modalità di trasmissione delle informazioni utili da parte dell’Istituto nazionale della previdenza sociale al Sistema informativo integrato gestito dalla società Acquirente unico Spa“.
Altro compito dell’Autorità è quello di definire inoltre, con propri provvedimenti, “le modalità applicative per l’erogazione delle compensazioni, nonché, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, le modalità di condivisione delle informazioni relative agli aventi diritto ai bonus tra il Sistema informativo integrato e il Sistema di gestione delle agevolazioni sulle tariffe energetiche (Sgate) al fine di assicurare il pieno riconoscimento ai cittadini delle altre agevolazioni sociali previste“.
Viene infine stipulata un’apposita “convenzione con l’Associazione nazionale dei comuni italiani al fine di assicurare una capillare diffusione ai cittadini delle informazioni relative ai bonus sociali relativi alla fornitura dell’energia elettrica e del gas naturale, al servizio idrico integrato e al servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani e assimilati e per la gestione dei bonus sociali i cui beneficiari non risultano identificabili attraverso procedure automatiche”.
Bonus Tari 2020
Novità in arrivo anche per il settore rifiuti. Nel decreto infatti è presente sempre all’art 57 Bis, anche un bonus Tari dal 2020 per le famiglie con Isee basso. Questa agevolazione, contenuta, mutua lo stesso meccanismo in atto per le bollette di luce e gas e lo applica alla tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. I cittadini con Isee al di sotto di una determinata soglia potranno così ottenere uno sconto sull’importo dovuto. Nello specifico, si legge nel testo dell’emendamento, “al fine di promuovere la tutela ambientale in un quadro di sostenibilità sociale, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente assicura agli utenti domestici del servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani e assimilati in condizioni economico-sociali disagiate, l’accesso a condizioni tariffarie agevolate alla fornitura del servizio. Gli utenti beneficiari sono individuati in analogia ai criteri utilizzati per i bonus sociali relativi all’energia elettrica, al gas e al servizio idrico integrato”.
L’Autorità, dovrà definire, come si legge nel testo dell’emendamento, con propri provvedimenti, “le modalità attuative, tenuto conto del principio del recupero dei costi efficienti di esercizio e di investimento, sulla base dei princìpi e dei criteri individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”.
Posticipare la fine della maggior tutela
Oltre a queste agevolazioni un altro tema che ha tenuto banco in questi giorni è quello della fine della maggior tutela. La deadline, come è noto, è fissata al luglio 2020, tuttavia in base alle recenti dichiarazioni di Arera e Mise un nuovo slittamento sembrerebbe all’orizzonte. Il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli è intervenuto, infatti, sul tema nel corso di un’audizione in commissione Industria al Senato la settimana scorsa parlando della possibilità di introdurre un “percorso con scadenze frazionate“ per “fare quei passi che consentiranno una maggiore consapevolezza dei clienti e una maggiore offerta”. In linea con quanto affermato dal titolare del Mise anche il presidente dell’Arera Stefano Besseghini che ha parlato di un’uscita in tempi diversi e con un iter differenziato per consumatori domestici e Pmi. Si configura all’orizzonte dunque un ulteriore rinvio dopo quello del governo gialloverde che aveva introdotto la misura in un emendamento al decreto Milleproroghe nell’agosto 2018.
Federconsumatori scrive al Mise
Sul dibattito legato a queste due tematiche, fine mercato tutelato e automatismo bonus sociali nel settore idrico e elettrico, è intervenuta Federconsumatori. L’associazione ha infatti scritto al vertice del MISE per avere chiarimenti e certezze sul passaggio al mercato libero. Tra le richieste c’è in particolare quella di “fare chiarezza” attraverso “un documento ufficiale che espliciti le posizioni del Governo in merito a questa delicata questione”. “Abbiamo scritto al vertice del MISE per avere chiarimenti e certezze – spiega in nota Fedeconsumatori – si tratta, infatti, di una questione molto sentita da parte dei cittadini e da noi ampiamente contestata, vista la situazione di sregolatezza in cui versa in molti casi il mercato libero, in assenza di un albo dei venditori che rivendichiamo da anni”.
Fin qui dunque la posizione sul tema della fine della maggior tutela. Per quanto riguarda invece l’automatismo del bonus sociale – contenuto come si diceva sopra nell’emendamento al dl fiscale approvato ieri dalla commissione finanze della Camera – l’associazione sottolinea come, con questa misura si può mettere a disposizione dei cittadini “un attivo strumento di contrasto alla povertà e vulnerabilità energetica, consentendo alle famiglie che ne hanno diritto di usufruire di un’agevolazione senza dover affrontare ogni anno un difficile e tortuoso iter burocratico”.
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