27 miliardi è la quota raggiunta dagli investimenti nelle energie rinnovabili: ecco come la Green Economy è cresciuta in Italia.
Il tema dell’ecosostenibilità in Italia è al centro di un dibattito che diventa ogni giorno più prolifico. Benché i più grandi investimenti siano stati fatti nel settore industriale, anche il mercato residenziale degli impianti alimentati a energia rinnovabile sta registrando traguardi positivi. Merito, questo, della promessa di ridurre l’impatto ambientale dei consumi domestici e della maggiore accessibilità a queste tecnologie: confrontando le offerte di Ibl con quelle di Findomestic, Agos e così via è infatti possibile trovare un prestito vantaggioso anche per installare impianti fotovoltaici, un primo importante passo verso l’autoconsumo.
Un settore in continua crescita, dunque, come dimostrano anche le stime redatte dall’Osservatorio Banche e Green Economy coordinato da ABI e ABI Lab. 27 miliardi è infatti la quota raggiunta dai finanziamenti per il fotovoltaico e in generale per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Un impegno che è stato premiato dalle statistiche: rispetto al 16% del 2008, infatti, nel 2013 le fonti rinnovabili sono state in grado di soddisfare il 30% della domanda nazionale.
Uno scenario più che positivo, considerando che lo sviluppo delle rinnovabili potrebbe essere un’importante leva per la crescita economica e finanziaria del nostro Paese. Questo aspetto è stato ampiamente dimostrato dalla partecipazione delle banche, che sono diventate più competitive per finanziare i progetti, considerato che il mercato in seguito al suo sviluppo ha ospitato anche numerosi operatori internazionali.
Durante il Forum in cui si è discusso dei dati di ABI e ABI Lab si è parlato anche dell’impegno personale delle banche nel “dare il buon esempio”, avanzando piani di riqualifica energetica per ridurre gli sprechi di consumi e limitare l’impatto ambientale. Sforzi che hanno prodotto già diversi risultati: tra il 2008 e il 2013, infatti, gli interventi di riqualifica hanno permesso di risparmiare ogni anno circa 39 milioni di kWh e 200 mila metri cubi di gas.
Unico neo in questo ritratto estremamente positivo del mercato energetico italiano è il fatto che durante l’ultimo anno gli investimenti hanno subito un arresto. Al di là di minori erogazioni nei finanziamenti, lo stop è sicuramente dovuto anche all’attuale contesto normativo che rende difficile il realizzarsi, soprattutto in tempi ragionevoli, di queste iniziative.
Non si può contare, infatti, su una legislazione chiara a cui far riferimento e gli addetti ai lavori ribadiscono l’impegno da investire nell’evitare che possano esserci elementi di incertezza, alla luce principalmente delle possibili agevolazioni pubbliche verso questo tipo di progetti.
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