Crescono le rinnovabili, calano i costi di tecnologie e approvvigionamenti. C’è chi parla di rivoluzione del settore energia elettrica
Quello dell’energia elettrica è un mercato dinamico, in salute e con margini di miglioramento estremamente interessanti. Il prezzo delle energie per l’utente finale si è modificato, negli ultimi anni, in una sola direzione, registrando aumenti consistenti. Le famiglie, di conseguenza, si sono adoperate per affrontare l’emergenza del caro-bolletta, attraverso abitudini più responsabili e vagliando soluzioni alternative. Il mercato libero si è configurato come una possibilità in più, dove porre le tariffe sull’energia elettrica dei vari operatori a confronto e selezionare il fornitore più conveniente. La pratica diventerà, c’è da supporre, sempre più solita con il venir meno della maggior tutela e l’ingresso ufficiale nel mercato libero dell’energia. Ma questa è solo una delle consistenti metamorfosi a cui il comparto elettrico si appresta ad andare incontro.
L’energia elettrica nel prossimo futuro
Il mercato dell’energia elettrica si evolve in modo rapido, con riscontri positivi e prospettive rosee. Una crescita che è strutturale, culturale e normativa e che alimenta un clima di solido ottimismo. Il primo parametro a cui fare riferimento è quello della produzione tramite rinnovabili, la quale nel 2014 ha assorbito quasi il 40% del totale. Lo studio condotto dalla società operatrice di reti Terna ha mostrato come la crescita del comparto rinnovabile si sia attestata su valori impronosticabili solo qualche anno fa.
Investimenti
L’industria dell’energia elettrica del rinnovabile alimenta la ricerca, gli investimenti e genera profitti, con ricadute positive in termini economici, sociali ed ambientali. Secondo le analisi di prestigiosi istituti dell’ambito come Althesys e OIR, si parla di un business compreso tra i 40 e i 60 miliardi di euro globali, con previsioni di ulteriore espansione negli anni a seguire.
Costi
Il profitto sono favoriti anche da una gestione più agevole dei costi. Le politiche nazionali e internazionali di incentivazione hanno permesso, infatti, un abbattimento dei costi di realizzazione e di gestione degli impianti, sia nel comparto eolico che in quello del fotovoltaico. Il margine di guadagno per i produttori di energia elettrica rispetto al costo finale dell’utenza si aggira intorno al 30%. Basti pensare che, se nel 1976 per la realizzazione di un impianto da 1 megawatt di potenza si stimava un costo totale prossimo ai 55 milioni di euro, oggi le spese da sostenere non superano il mezzo milione.
Condivisione, accumulo, energia a km zero: l’internet dell’energia
Qualcuno prospetta una vera e propria rivoluzione del settore. La possibilità di generare energia in qualunque luogo, i progressi compiuti dalle tecnologie per l’accumulo con relativo abbattimento dei costi e l’integrazione sempre più profonda con le piattaforme web, alimentano l’idea che presto il sistema si possa basare sull’idea di internet dell’energia, fondata sui principi di condivisione delle risorse, abbattimento dei consumi legati al trasporto, autosufficienza territoriale.
Il contesto italiano secondo AssoRinnovabili
Alessandro Marangoni, CEO del gruppo di analisi economiche Althesys, è stato incaricato da AssoRinnovabili di analizzare la situazione del mercato italiano in relazione all’andamento del mercato elettrico. I risultati sono stati presentati lo scorso 25 marzo durante la tavola rotonda “Ripensare il mercato elettrico: evoluzione industriale e convergenza europea”.
Uno dei fulcri dello studio ha riguardato la voce costi per i servizi di dispacciamento, ovvero quella serie di attività orientate a regolamentare e coordinare i servizi di produzione e di distribuzione della rete elettrica. Costi che in Italia rappresentano il 9% del totale, perfettamente in media con il resto dell’Unione Europea ma ancora perfettibili. Sarebbe sufficiente, viene sostenuto all’interno dello studio, accorciare i tempi di chiusura del mercato e avvicinarli a quelli previsti per la consegna, riducendo le spese del servizio. L’ottimizzazione dei servizi di distribuzione e una maggior integrazione con le fonti rinnovabili sono le sfide prioritarie che il Belpaese è chiamato ad affrontare nei prossimi anni.
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