“La povertà energetica è al centro del green deal e può rappresentare una parte della soluzione dello stesso” sottolinea Adela Tesarova, head of Unit for Consumers, Local Initiatives, Just Transition, dg Ener, nel corso dell’evento “Energy Poverty at the crossroads of the European Pillar of Social Rights and the European Green Deal” che si sta svolgendo oggi on line a cura della European Economicand Social Committee.
“La crisi del Covid-19 rende tutto più complesso. Ma allo stesso tempo la UE ha intrapreso alcuni step per la ripresa dalla crisi e il rinnovo degli edifici è un elemento centrale di questa strategia. Sia per l’impatto ambientale degli edifici che per l’impatto sull’occupazione che queste misure di efficientamento possono portare sia come elemento cruciale per sconfiggere la povertà energetica“, così la Tesarova ricorda come i recovery plan dei diversi paesi siano attesi entro la fine di aprile. “Quello che ci si aspetta” rimarca la Tesarova “è che sia data grande attenzione agli aspetti di efficientamento energetico e all’impatto sociale di queste azioni nei piani”.
Il ruolo strategico degli edifici per combattere la povertà energetica e la crisi climatica
L’efficienza energetica un aspetto centrale per sconfiggere la povertà energetica. “In Italia, Germania, Francia e Bulgaria, sono state attuate delle leggi per favorire il rinnovo dell’efficientamento energetico degli edifici privati e pubblici” sottolinea Baiba Miltovica, president Ten Section, European Economic and Social Committee. “In Portogallo sono state realizzate diverse misure e strumenti per supportare il finanziamento dell’efficienza energetica per le persone in povertà. Il Paese ha messo al centro della transizione ecologica la sconfitta della povertà energetica. In Grecia si sta agendo attraverso gli smart meter per supportare i sistemi di piccola scala delle energie rinnovabili che vanno a implementare il fabbisogno energetico delle famiglie”.
Per essere più efficaci in misure e azioni certamente quello che serve con urgenza è stabilire una definizione comune di povertà energetica a livello dei paesi dell’Unione, sulla base della quel si possa stabiliture una politica comune e coesa che agisca unita, come rimarca nel suo intervento Thomas Pellegrin-Carlin, director Jacques Delors Energy Centre del Jacques Delors Institute (vedi slide).
Finanziamento locale per rilanciare l’economia in tutta l’Unione
per riuscire nella sfida della povertà energetica è “Importante rilevare gli edifici che hanno bisogno di azioni di efficienza energetica e rilevare chi sono le persone in povertà energetica. Per farlo serve aiutare chi non può accedere al credito“, rimarca Pierre Jean Coulon, member European Economic and Social Committee. “Serve finanziare questi interventi a livello locale con banche enti di crediti delocalizzati, così si realizza impiego e lavoro sul luogo. Tutto questo sarà possibile realizzarlo sono con un coinvolgimento completo dei cittadini perché con loro e per loro si può raggiungere un buon risultato”.
“Monique GOYENS, director general, Beuc (partner of Step project)”
Energy is one of the most polluting sectors in 🇪🇺. Heating is a big expense but it’s not a luxury. Buildings are root cause of energy poverty. We need to combine climate & social justice in a just transition leaving nobody behind – @moniquegoyens at @EU_EESC #EnergyPoverty event pic.twitter.com/qD3wN6CsEJ
— The Consumer Voice (@beuc) April 20, 2021
Dall’Osservatorio sulla povertà energetica all’Advisory hub: cosa cambia
Il passaggio dall’Osservatorio sulla povertà energetica “all’advisory hub” nasce per “supportare l’organizzazione di esperti “ spiega Jeppe Mikél Jensen, chair European Energy Poverty Observatory (Energy Poverty Advisory Hub). “Credo che come Advisor aumenteremo le attività di supporto su altri livelli, andando ad agire sulla governance. Il nostro maggiore obiettivo sono le azioni locali che ci servono come indicatori del progresso e dell’efficacia delle diverse attività. Analizzeremo e le situazioni, le monitoreremo e implementeremo con azioni concrete. Ad esempio organizziamo call con le autority locali. Sappiamo che in base all‘area europea in cui ci si trova le sfide della povertà energetica sono diverse (difendersi dal freddo o dal troppo caldo n.d.r.) e noi abbiamo la possibilità di dare un supporto a tutti questi diversi aspetti” conclude Jensen.
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