L’ordine del giorno inserito nella Legge di Stabilità 2015. L’ecobonus casa per la riqualificazione energetica potrebbe essere esteso
La crisi del mattone stenta a intravedere la fine del tunnel. L’immobilismo del settore immobiliare va a braccetto con quello dei crediti, entrambi falcidiati da una contrazione dei mercati che li danneggia ormai da anni. Il web ha permesso di limitare i danni, offrendo ai cittadini strumenti efficaci per informarsi, calcolare la rata del mutuo proposta dai diversi istituti, fare raffronti tra i tassi, abbassare la soglia di ansia. Ma il mercato ancora fatica a riprendersi, e il Govero ha cercato di dare nuova linfa proponendo una serie di incentivi volti a rilanciare i due ambiti. Contemporaneamente, si è cercato di dare nuovo impulso a una riconfigurazione in chiave green dei consumi domestici.
Gli ecobonus casa sono stati promossi già dal 2013 e confermati sulle stesse cifre fino al 2015, grazie al Decreto Sblocca-Italia poi convertito nella legge n.164 11 novembre 2014. Il provvedimento ha rilanciato il ramo edile, poponendo detrazioni del 65 e del 50% per opere di riqualificazione energetica.
In particolare, gli incentivi stanziati dall’ecobonus casa riguardano la realizzazione di opere volte all’efficientamento energetico dell’abitazione, comprendente l’installazione di infissi, la sostituzione di caldaie, l’acquisto di impianti di riscaldamento a minor impatto ambientale.
La Legge di Stabilità 2015, intanto, ha ricevuto lo scorso 30 novembre l’approvazione della Camera e ora la palla passa a Palazzo Madama. Tra i provvedimenti inseriti all’interno della legge, uno in particolare potrebbe destare particolare interesse tra i consumatori, ovvero la possibilità di estendere gli ecobonus casa del 65% anche per operazioni di bonifica dell’amianto degli edifici.
Si tratta di un ordine del giorno che ha come primo firmatario Ermete Realacci (PD), Presidente della Commissione Ambiente della Camera. L’obiettivo è quello di risolvere, o quanto meno limitare, una problemtica che colpisce le strutture italiane (abitative e non) già dagli anni ’70 dello scorso secolo e che ancora oggi provoca circa 1.600 vittime l’anno.
Secondo Legambiente, in italia sarebbero presenti oltre 32 milioni di tonnellate di amianto, distribuite fra 34.184 luoghi che necessitano di essere bonificati. Una situazione che, nonostante gli ampi dibattiti alimentati e l’interesse dei media, sembra in via di ulteriore peggioramento, anche a causa della consistente diffusione di manufatti realizzati in amianto negli ultimi anni e che potrebbero portare a un sensibile aumento delle vittime da polveri entro il 2025.
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