Con la stagione fredda le bollette tornano a mettere in difficoltà milioni di Italiani: le luci sempre accese, i riscaldamenti che vanno, ecc., sono tutte condizioni che contribuiscono a far aumentare molto i prezzi, incidendo duramente sul bilancio di troppe famiglie. Il modo migliore per ovviare a questo problema è cercare di risparmiare sulla fornitura del gas riscaldamento, un obbiettivo raggiungibile tramite il confronto delle varie tipologie di contratto e la scelta di quello più vantaggioso in base alle nostre esigenze. Un altro modo per risparmiare sulla voce energia consiste nel ridurre i consumi, agendo direttamente sull’origine del problema. Evitando di impostare il termostato a temperature inutilmente troppo elevate, ad esempio, sarà già possibile abbassare i costi in bolletta
Anche la fornitura di energia elettrica è un duro colpo al portafoglio degli Italiani. Con la luce naturale che scarseggia è normale fare un utilizzo maggiore di quella artificiale, la qual cosa si rispecchia, purtroppo, anche nelle bollette. Un buon consiglio per ridurre i costi potrebbe essere quello di ricordarsi sempre di spegnere la luce quando si lascia una stanza, in modo da non lasciarla accesa inutilmente. Anche utilizzare moderne lampadine a risparmio energetico o a LED, invece di quelle a incandescenza, è un buon modo per consumare meno energia e ridurre di conseguenza la spesa. Buone notizie in proposito arrivano anche dal Decreto Salva Italia.
E’ infatti intervenuto il Governo Letta che, sfruttando gli ultimi provvedimenti del decreto, vuole portare al ribasso i consumi energetici: sono previsti, infatti, sconti per tre miliardi di euro sulle bollette dell’energia che apporteranno vantaggi sia alle famiglie che alle imprese.
Questa somma è stata più volte rivista ma comunque non toccherebbe più del 3% sui costi totali delle bollette domestiche che per ogni famiglia equivale ad un risparmio di 20 euro all’anno sull’energia. Anche le imprese vedranno avvantaggiarsi su questo fronte e potranno risollevare le loro sorti soprattutto a livello di competitività internazionale.
Il decreto comunque si esprime sia sul taglio dei costi che sugli incentivi per l’utilizzo delle rinnovabili: uno dei primi piccoli provvedimenti sarà infatti relativo alla rimodulazione – al ribasso – degli oneri della componente A3 della bolletta che sono quelli “di sistema” basati proprio sui sussidi alle rinnovabili.
Come mitigherà i costi? Prima di tutto ricalendarizzando il pagamento degli incentivi dei produttori di rinnovabili, non più su 20 ma 25 anni, rendendo i rimborsi più facili da sostenere. Dopodiché si dovrà ripensare alla modifica delle tariffe biorarie: la misura era stata presa per rendere più intelligente il consumo energetico nelle fasce orarie, adesso, con la rinnovabile è necessario invertire i costi del consumo notturno e diurno (al contrario di quella tradizionale, di giorno la rinnovabile costa meno). La manovra, ovviamente, sarà attivabile solo se si raggiungerà un accordo con le compagnie erogatrici che preveda la dilazione dei rimborsi.
Novità anche per i chi produce energia – negli impianti riconvertiti – con il gas piuttosto che con il petrolio, per i quali sono previsti altri 150 milioni di euro. Il decreto comunque, è ancora in fase di approvazione, e come ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, è contestuale ad altri provvedimenti che potrebbero andare in porto se si ottenesse l’ok ai lavori anche dall’Unione Europea: “Se l’Europa ci dà la possibilità di operare in questa direzione senza considerarlo deficit in debito proseguiremo per ridurre ulteriormente la bolletta elettrica; questa norma che avevo più volte annunciato ha delle complessità legate a problemi del patto di stabilità e di non aumento del debito, la introduciamo con una delega e a disposizione ci sono già i primi 300 milioni”.
di Valeria Cannizzaro
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