La sensibilità degli italiani alla sostenibilità è sempre più diffusa. Lo rivelano i dati dell’ultimo Osservatorio sulla sostenibilità, guidato dal centro studi dell’Associazione di aziende che svolgono ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale (Assirm).

L’opinione pubblica è molto preoccupata dagli effetti negativi legati all’inquinamento e alle modalità di spostamento. “Abbiamo analizzato sia la mobilità urbana che extra-urbana”, spiega a Canale energia il vicepresidente vicario Assirm Maurizio Pessato, “le persone sono molto preoccupate dell’impatto ambientale degli spostamenti, che si tratti del trasporto aereo, ferroviario e/o stradale”. Il 21% del campione ritiene sia prioritario agire per la protezione dell’ambiente e l’11% dello sviluppo, “ritenendo che l’attuale sistema sia poco sostenibile”. Inoltre, il 19% dei rispondenti è più padrone del tema delle fonti energetiche, precisa Pessato, “gli italiani sono sempre più attenti alle modalità alternative di produzione”. Alimentazione, casa e turismo destano minore preoccupazione.

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Italiani e Sostenibilità. Indagine Assirm

Edilizia e sviluppo sostenibili

Rispetto all’edizione precedente del rapporto, cambia la concezione del concetto di sostenibilità. Si pensa alla sostenibilità quando si parla di sviluppo edilizio, 82% del campione, e di crescita industriale, 73%. “Le persone sono sempre più attente all’efficienza complessiva delle proprie case. E’ dovuto sicuramente alle campagne di informazione e comunicazione degli incentivi pubblici”, precisa Pessato. Il bisogno di un mercato più sostenibile, equo e solidale è dichiarato dal 77% del campione. Anche se “solo pochi italiani sanno dibattere di tutti gli aspetti della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica”.

Governo poco concreto

Un aspetto interessante riguarda il giudizio sulle iniziative sostenibili promosse a livello internazionale. Gli intervistati giudicano insoddisfacenti i movimenti Fridays for future ispirati dall’attivista climatica Greta Thunberg. Sono delusi perché più che di iniziative concrete si è trattato di reazioni emotive collettive. Inoltre, ritengono che il Governo, “sorvegliato speciale”, non abbia applicato con sufficiente convinzione gli obiettivi prefissati nei documenti e negli appuntamenti internazionali, ad esempio alle Conferenze delle parti Onu. “Al momento la pandemia da Covid-19 non impatta sulla percezione degli italiani. Fino all’anno scorso, i Fridays for future avevano sollevato molte aspettative. L’impressione è che non abbiano avuto risvolti concreti”, ha precisato Pessato.

Informazione inaffidabile

Infine, l’Osservatorio misura il giudizio legato all’informazione. Il divario informativo si riduce grazie alla copertura mediatica e allo spazio sui social network dedicata al settore. D’altro canto, la qualità di queste informazioni è molto bassa: il 50% degli italiani le giudica poco corrette, trasparenti e affidabili. “Nell’indagine del prossimo autunno – anticipa Pessato – indagheremo anche come l’italiano si informa e cosa vorrebbe sapere. Ancora non analizziamo la differente pervasività tra media generalisti e specializzati”.

L’indagine condotta dall’Osservatorio ha indagato la percezione della sostenibilità in tutte le sue manifestazioni: ambientale, economica e sociale. Si è conclusa a dicembre 2019 e ha esaminato un campione rappresentativo della popolazione italiana. Poiché mostra una crescente sensibilità degli italiani alla sostenibilità, sarà sempre più utile ai decisori politici, “per misurare quanto fatto e quanto stanno raccogliendo”, conclude Pessato, e agli stessi cittadini, “per capire le conseguenze delle singole azioni”.

 


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