Come costruire un impianto fotovoltaico fai-da-te?
Innanzitutto chiariamo che: sì, è possibile costruire autonomamente il proprio impianto fotovoltaico. Il bricolage delle rinnovabili è un segmento del mercato green in continua crescita e che sta riscuotendo un certo successo. Si tratta di una soluzione low cost, efficace e realmente in grado di portare benefici al proprio bilancio famigliare senza la necessità di stipulare specifici finanziamenti – viste anche le difficoltà riscontrate dal mercato prestiti – per sostenere l’investimento per l’acquisto e l’installazione dell’impianto.
Come costruire un impianto fotovoltaico fai-da-te: procurarsi il materiale
Se siete convinti di voler intraprendere questa stimolante esperienza, iniziamo a capire da dove partire per costruire un impianto fotovoltaico fai-da-te. Ovviamente, la prima cosa da fare consiste nell’acquisto del proprio kit completo. Dove è possibile acquistarlo? Su internet è piuttosto semplice individuare negozi online di società che forniscono il servizio di vendita tramite spedizione e molte di esse possiedono un proprio magazzino dove potete recarvi per completare la transazione di persona e, già che ci siete, chiedere un po’ di delucidazioni ai tecnici del settore.
Quanto costa costruire un impianto fotovoltaico fai-da-te?
Il costo, ovviamente, varia a seconda di una serie di parametri tra cui: grandezza dell’impianto, qualità delle componenti e la durata della garanzia inclusa nell’acquisto (per legge deve essere almeno di 2 anni ma, visto l’investimento da sostenere, l‘ideale è acquistare kit con una garanzia decennale). Un impianto con una potenza a terra di 240 W può costare anche meno di 700 euro mentre un impianto dalla potenza di 3 Kw (consigliato) ha un costo medio compreso fra i 3.500 e i 5.000 euro, a cui vanno sommate le spese di spedizione. Diffidate di kit che presentano costi significativamente più bassi, potrebbero essere poco seri!
Cosa contiene il kit?
Un kit fotovoltaico fai-da-te dalla potenza di 3 Kw contiene:
- Tra i 12 e i 14 pannelli solari da 200-240 W l’uno
- Un inverter da 3.000 W, per convertire in elettricità l’energia solare assorbita
- Profili e staffe in alluminio per fissare i pannelli sulla superficie predisposta all’installazione
- Un sistema di cavi dotato di connettori per collegare la stringa ai moduli dell’impianto
- Un cavo lungo almeno una trentina di metri per allacciare l’inverter con il sistema di rete elettrica domestico
- Un centralino di campo DC/AC con sezionatori
- Limitatori di sovratensioni
- Il sistema di protezioni e cablaggi
- Burocrazia e autorizzazioni
Se avete optato per pannelli amovibili – cioè che possono essere spostati – non è necessario alcun tipo di autorizzazione. Nel caso di impianti fissati al tetto, solitamente è sufficiente una comunicazione preventiva da inoltrare all’ufficio tecnico del proprio comune di residenza. Se abitate in condominio e avete predisposto il vostro impianto per uso privato e non centralizzato, basta l’autorizzazione del condominio stesso.
L’installazione dell’impianto non prevede alcun onere relativo all’allacciamento in rete. Di contro, però, la legge italiana vieta l’immissione in rete dell’energia prodotta, la quale sarà utilizzabile solo per l‘autoconsumo.
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