Cop21: gli obiettivi della conferenza per discutere sul clima

ParigiLa conferenza per discutere sul clima che quest’anno sarà protagonista a Parigi con novità interessanti

Cop21 è la 21esima Conferenza delle parti che si terrà dal 30 novembre all’11 dicembre a Parigi. Questo evento è organizzato dalla Convenzione quadro delle nazioni unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), un trattato fortemente voluto dalla Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo delle Nazioni unite (Unced).  L’obiettivo principale del summit di quest’anno è formalizzare un accordo unanime tra tutte le nazioni che ne prenderanno parte: sappiamo bene che molti Paesi puntano sulle energie rinnovabili e sulla diffusione di sistemi energetici alternativi e l’obiettivo della Cop21 è stabilire una linea comune da seguire per gli aderenti al progetto. Per quanto riguarda l’Italia,ad esempio,imprese e privati hanno avuto accesso a incentivi come le soluzioni di finanziamento per il fotovoltaico.

Cop21: le linee guida Onu

A inizio ottobre l’Onu ha stilato le linee guida che dovranno essere affrontate a Parigi, e che sono state discusse negli accordi preliminari di Bonn.

Gli obiettivi sperati sono:

  • il contenimento del riscaldamento globale entro i 2°c rispetto ai livelli pre-industriali;
  • l’obiettivo a lungo termine dell’eliminazione graduale delle emissioni di gas a effetto serra;
  • la presentazione, ogni 5 anni, da parte dei Paesi di piani di taglio dell’anidride carbonica;

Le decisioni più dettagliate o comunque un piano comune specifico verrà tracciato durante la Cop21 dai 195 Paesi partecipanti, cercando di appianare le divergenze e di essere, almeno in sede di Conferenza, tutti allo stesso modo propositivi.

Cop21: il dettaglio di alcuni paesi partecipanti

Nonostante le polemiche circa le differenze tra paesi più o meno interessati ai temi ambientali, ci sono alcuni dati importanti che vale la pena sottolineare: per quanto riguarda l’Italia, ad esempio, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti si è augurato che l’eventuale Cop22 serva solo per discutere positivamente dei risultati ottenuti con Cop21 e ha sottolineato il massimo impegno della nostra Nazione all’interno della conferenza e nella lotta per la tutela ambientale.

Dall’altra parte del mondo, l’India, attraverso il governo di Nuova Delhi, ha mostrato la volontà di ridurre del 35% le emissioni di CO2 entro il 2030: i presupposti sembra che ci siano, speriamo che siano compatibili con la crescita economica che, invece, minaccia di far aumentare le emissioni entro 15 anni.

Nonostante i rumors e le critiche alle linee guida dell’Onu, considerate incomplete e superficiali, paesi dello spessore di Usa e Cina sembrano aver accettato di buon grado le proposte che si dovranno affrontare a Parigi mostrando volontà di collaborazione. Questo è da sottolineare se pensiamo che queste Nazioni sono ancora indecise sulla ratifica del protocollo di Kyoto.

Una menzione d’onore va fatta ai paesi del Nord Europa che sono i più motivati a realizzare gli obiettivi di Cop21, forse per il fatto che la propria politica interna, fortemente improntata sull’utilizzo delle energie rinnovabili, sta dando i frutti sperati, ambientali ed economici.


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