Contrastare la povertà energetica con un approccio multilivello

L’applicazione locale delle iniziative europee per il sostegno dei soggetti vulnerabili

In un panorama europeo sempre più incerto, sono in aumento le famiglie che si trovano in condizione di povertà energetica. Persone che faticano a soddisfare i propri bisogni di energia primaria. In questo contesto, l’AISFOR, Agenzia per l’Innovazione, lo Sviluppo e la Formazione, in collaborazione con RETE ASSIST e Coordinamento Agenda 21, ha organizzato un convegno sul tema che ha coinvolto istituzioni, privati e società.

Varvesi

Nella foto, Marina Varvesi racconta l’iniziativa dell’Energy Poverty Advisory Hub

Il progetto EPAH, tra assistenza tecnica, formazione e ricerca

Diverse sono le iniziative che mirano alla diffusione dell’informazione tra le istituzioni e alla sensibilizzazione dei cittadini. Ne è un esempio EPAH, Energy Poverty Avisor Hub, iniziativa avviata nel 2020 sotto la spinta della Commissione europea e portata avanti da diversi partner internazionali tra cui AISFOR. Questo progetto si propone di fornire assistenza tecnica ai comuni. “Cerchiamo un approccio multidimensionale – ha spiegato Marina Varvesi, responsabile dell’Area Ricerca e Innovazione AISFOR – attraverso il supporto diretto, la formazione online e l’attività di ricerca”. Tra le novità, vi è la pubblicazione di un Atlas EPAH, un database interattivo che permette di scoprire tutte le iniziative in tema di contrasto alla povertà energetica sia a livello nazionale che internazionale.

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Un’iniziativa a cui si accompagna anche il nuovo Atlas lanciato dalla no-profit RETE ASSIST, che racchiude tutti i progetti nazionali ed europei a sostegno dei più fragili.

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L’esperienza dei Comuni italiani

Arezzo è uno dei comuni italiani ad aver beneficiato dell’assistenza tecnica di EPAH.  “Dobbiamo seguire un approccio solidaristico. Per questo abbiamo pensato a strumenti utili per i cittadini come gli sportelli energia e il tutoraggio attivo. – ha detto Alessandro Fronzoni, direttore del Servizio Ambiente, clima e protezione civile – La sfida principale è la trasversalità: istituzioni pubbliche, servizi sociali, scuole e privati devono mettere insieme le loro competenze per un progetto comune”.

Ci troviamo a dover far fronte a situazioni di estremo disagio energetico. – Ha aggiunto Ines Cagnazzo, assessora per le Politiche e i Servizi Sociali del comune di LeveranoGli obiettivi che ci poniamo, con il sostegno di EPAH, sono quelli di aiutare le famiglie in difficoltà, aumentare la consapevolezza sul consumo energetico e diffondere il concetto di cambiamento climatico.

Ma chi sono le persone a rischio di povertà energetica? Famiglie a basso reddito e monogenitoriali, donne, pensionati e anziani e persone con disabilità. “Occorre definire un supporto a più fasi per tutti i soggetti a rischio. – ha spiegato Enzo Bartoletti, responsabile S.O. Energia e Clima, Settore Transizione Ecologica – Il comune di Parma ha puntato particolarmente sull’edilizia sociale, istituendo in tale ambito uno sportello dedicato all’uso consapevole dell’energia”.

Povertà energetica un approccio multilivello tra Patto dei Sindaci e le politiche energetiche locali

Diversi comuni italiani, poi, hanno aderito al PAESC, il documento di programmazione energetica in cui sono delineati gli obiettivi che i firmatari del Patto dei Sindaci intendono realizzare in ambito di efficienza energetica. Nell’ultima edizione è stato inserito il tema della riduzione della povertà energetica.

“Tutti gli enti territoriali dovranno impegnarsi a ridurre il numero di persone che si trovano in questa condizione – ha detto Alessandro Rossi, responsabile Energia e Clima ANCI Emilia Romagna. – È quindi fondamentale il coinvolgimento di intermediari in grado di raggiungere i gruppi più vulnerabili, nonché rafforzare le competenze dei dipendenti delle istituzioni territoriali”.

Tra le politiche territoriali più all’avanguardia c’è il progetto Città 30, adottato da nove comuni italiani, tra cui Bologna. Come spiega Annalisa Boni, assessora ai Finanziamenti europei e Transizione Ecologica del capoluogo emiliano, gli obiettivi di questa missione sono innanzitutto climatici, ma anche destinatati a migliorare la qualità dell’ambiente urbano. Obiettivi che devono andare di pari passo con uno sviluppo socio-economico, fondato sull’autonomia energetica e la creazione di nuovi posti di lavoro. “Coinvolgere la cittadinanza è la sfida più grande, far sì che siano ambasciatori del progetto e della città”, ha concluso Boni.

La parola alle autorità locali e ai cittadini

È emerso come gli stati membri dell’Unione europea non coinvolgano a sufficienza le autorità locali e la società civile nella stesura dei rispettivi Piani Nazionali per l’Energia e il Clima. In tale ambito è nato nel 2022 il progetto Life NECPlatform, una piattaforma di discussione sulle politiche energetiche e climatiche che intende riunire tutte le parti coinvolte, e risolvere in maniera strutturale il problema della povertà energetica.

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Nata a Roma, laureata in relazioni internazionali e giornalista professionista. Interessata all’ambiente, alla transizione ecologica e al mondo che cambia, sempre con un occhio ai social network.