Cambiano le priorità e quindi, anche le preoccupazioni connesse degli italiani, di cui il 42% si prefigura un futuro destinato a peggiorare nei prossimi tre anni. Solamente il 25% dei consumatori intervistati crede che possano migliorare le aspettative per il futuro e, il 33% ritiene che rimarranno le stesse.
Sono i risultati emersi dall’ultima edizione dell’EY Future Consumer Index, che delineano un quadro di transizione contraddistinto dall’incertezza dei comportamenti dei consumatori legata alle attuali tensioni geopolitiche e alle sfide economiche.
I risultati dello studio
La decima edizione dello studio ha sondato le opinioni di oltre 18mila cittadini in tutto il mondo, tra cui anche l’Italia. Qui, il 73% dei consumatori dichiara di essere preoccupato per le proprie finanze e, la stessa percentuale, prevede un ulteriore aumento del costo dell’energia per le famiglie nei prossimi sei mesi.
Il 50% degli italiani dichiara di concentrare i propri acquisti esclusivamente su prodotti e beni essenziali, mentre a febbraio scorso si toccava appena il 40%.
Stefano Vittucci, consumer products and retail sector leader di EY in Italia, commenta: “Date le crescenti tensioni geopolitiche e gli impatti economico-sociali, i consumatori stanno di nuovo rivedendo le proprie priorità di consumo con maggiore attenzione ai prezzi e focalizzandosi sui beni primari in vista di un periodo che si prospetta essere ancora incerto e complesso. In questo contesto, le aziende si trovano a dover rispondere ad una richiesta di prodotti convenienti a fronte però di un significativo incremento dei costi legati agli effetti inflazionistici. Il focus sulle “operations” (logistica e produzione) diventa quindi fondamentale nell’ambito di un più ampio obiettivo di ottimizzazione del prodotto e dei processi produttivi che deve anche integrare i temi della sostenibilità”.
Le preoccupazioni degli italiani sono mutate
L’aumento dei prezzi di elettricità, gas e acqua è in cima alle preoccupazioni degli italiani per oltre il 75%; seguono, l’aumento del carburante per il 70% e i beni alimentari e di prima necessità per oltre il 65%.
Si riduce invece la preoccupazione per l’emergenza sanitaria, che passa dal 30% nel 2020 al 27% nel 2021, per arrivare oggi al 13% della popolazione.
Inoltre, il 52% dei consumatori diminuirà i propri acquisti di prodotti non essenziali e, il 48% si concentrerà su quelli essenziali.
La tutela dell’ambiente guida stili di vita e atteggiamenti verso i consumi
Cresce l’attenzione degli italiani per la sostenibilità che raddoppia dal 17% al 35%, percentuale elevata se confrontata con il resto del mondo. Tra i 24 Paesi analizzati nell’EY Future Consumer Index, l’Italia infatti occupa il secondo posto come dimensione di questo segmento, preceduta solo dalla Cina con il 38%.
Il 56% degli intervistati in Italia però afferma che il prezzo elevato dei beni e dei prodotti sostenibili li dissuade dall’acquistarli.
Il 41% degli italiani utilizza le informazioni riportate sugli imballaggi per fare scelte d’acquisto sostenibili e, il 47% ritiene che la mancanza di disponibilità di informazioni o di trasparenza possa dissuadere dall’acquistare prodotti sostenibili. L’informazione e la consapevolezza porta un numero sempre minore di persone ad associare i prodotti sostenibili alla bassa qualità: era il 63% a maggio 2021 contro il 51% di giugno 2022.
Inoltre, un numero crescente di intervistati in Italia, il 72% a maggio 2021 contro l’80% di giugno 2022, si aspetta che le aziende siano sempre più impegnate nel generare un impatto positivo per rispettare l’ambiente e la società.
Infine, il 92% degli intervistati dichiara di essere impegnato nel ridurre lo spreco alimentare e, il 31% di essere intenzionato ad acquistare in futuro più prodotti di seconda mano.
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