Il Consiglio approva la riforma del mercato dell’elettricità

Con i contratti bidirezionali per differenza i prezzi dell'energia saranno più stabili e prevedibili, contro le distorsioni del mercato interno

Prezzi dell’energia più stabili, una minore dipendenza dal prezzo dei combustibili fossili e una migliore protezione dalle future crisi, sulla strada verso un’Unione europea a ridotte emissioni di carbonio. Questo l’obiettivo della riforma del mercato dell’elettricità votata dal Consiglio Europeo oggi 21 maggio.

“Oggi l’UE segna una pietra miliare verso un futuro senza emissioni di carbonio e più verde per tutti”, sottolinea Tinne Van der Straeten, ministro belga dell’Energia. Con l’adozione della riforma del mercato dell’elettricità, stiamo dando potere ai consumatori, garantendo la sicurezza dell’approvvigionamento e aprendo la strada a un mercato dell’energia più stabile, prevedibile e sostenibile”.

A seguito della firma sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione e diverrà poi direttamente applicabile in tutti gli Stati membri.

 

lente di ingrandimento
Foto di OpenIcons da Pixabay

Come funziona un contratto bidirezionale per differenza?

Il generatore vende l’energia elettrica sul mercato, ma poi regola la differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo di esercizio concordato in anticipo con l’ente pubblico. Eventuali ricavi in eccesso sono distribuiti ai clienti finali, con una certa flessibilità per gli Stati membri.

Prezzi dell’energia più stabili e prevedibili, contro le distorsioni del mercato interno

Le regole aggiornate dei contratti di acquisto di energia elettrica, Power purchase agreements (PPAs), ne promuovono l’adozione e riducono la burocrazia e gli oneri inutili. Permettono inoltre agli Stati membri di sostenere ulteriormente gli investimenti nelle energie rinnovabili nell’ambito di accordi di acquisto di energia elettrica, anche istituendo regimi di garanzia.

Gli Stati membri potranno utilizzare contratti bidirezionali per differenza (CfDs), o sistemi equivalenti con gli stessi effetti, per i loro regimi di sostegno diretto dei prezzi. Così da sostenere nuovi investimenti nella produzione di energia elettrica e garantire che i prezzi dell’elettricità siano meno influenzati dalla volatilità dei prezzi dei mercati basati sui combustibili fossili.

Tali contratti possono applicarsi agli investimenti in nuovi impianti di generazione basati sull’energia eolica, solare, geotermica, idroelettrica senza serbatoio ed energia nucleare.

Produzione netta di energia elettrica dell'UE per tipo di combustibile (2022
Produzione netta di energia elettrica dell’UE per tipo di combustibile (2022). Calcoli su dati Eurostat

La remunerazione minima

Con un contratto bidirezionale per differenza con un ente pubblico, i produttori di energia sarebbero protetti con una remunerazione minima, mentre dovrebbe essere garantito che essi operino e partecipino in modo efficiente ai mercati dell’energia elettrica e reagiscano alle circostanze del mercato. Questo fa si che in periodi di prezzi elevati, dovrebbero rimborsare le entrate in eccesso, che possono poi essere distribuite ai clienti finali (evitando nel contempo distorsioni della concorrenza e degli scambi nel mercato interno) essere investiti per ridurre i costi dell’elettricità per i clienti finali o utilizzati per sviluppare reti di distribuzione.

In questo scenario i meccanismi di capacity market diventeranno un elemento più strutturale del mercato dell’elettricità e non saranno più misure temporanee.

Maggiore tutela dei consumatori

I cittadini disporranno di più opzioni al momento della firma di un contratto per la fornitura di energia elettrica, che comporteranno:

  • maggiore disponibilità di contratti a prezzo fisso e a tempo determinato
  • flessibilità nella scelta di prezzi dinamici, con la possibilità di contratti multipli o misti
  • informazioni più chiare prima della firma

La dichiarazione di una crisi energetica

A protezione dalle crisi energetiche le nuove norme conferiscono al Consiglio il potere di dichiarare una crisi, sulla base di una proposta della Commissione, in caso di prezzi molto elevati nei mercati all’ingrosso dell’elettricità, o in caso di forte aumento dei prezzi al dettaglio dell’elettricità.

Gli Stati membri potranno prevedere un’ulteriore riduzione dei prezzi dell’elettricità per i clienti vulnerabili e svantaggiati. E tra l’altro vietare i distacchi per morosità per le fasce deboli.

Inoltre dovrebbero prevenire qualsiasi indebita distorsione del mercato interno dell’energia elettrica, anche garantendo parità di condizioni ai fornitori durante il periodo di crisi.

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