Lavorare uniti a tutti i livelli governativi da quello europeo a quello più strettamente locale dei comuni per assicurare una transizione energetica che non lasci indietro nessuno. Questo il mandato della DG Energy Europea espresso nell’ambito dell’incontro organizzato dall’Energy Poverty Advisor Hub che si è tenuto ieri a Bruxelles “Empowering Local Actors: Bridging Policy and Practice in Tackling Energy Poverty Closer to EU Citizens”.
L’evento ha messo intorno a un tavolo le diverse realtà nazionali che stanno operando in progetti legati alla povertà energetica evidenziando le azioni svolte, i punti di forza e di debolezza riscontrati e le possibili strategie per contrastare il fenomeno in diversi contesi europei.
Un incontro che si apre con la partecipazione al dolore sull’incidente avvenuto nella centrale idroelettrica italiana di Enel a Bargi (BO), sul lago artificiale di Suviana.
Si apre con una partecipazione alle vittime italiane della esplosione nella centrale di #Bargi sul lago di #Suviana da #DitteJuuljoergensen dg Energy @EU_Commission la #policyconference di @EPAH_EU a Bruxelles indicando come una #energiapulita nella sicurezza delle persone sia un… pic.twitter.com/YlSZgnpzqC
— canaleenergia (@canaleenergia) April 10, 2024
Sono emerse inoltre peculiarità ed esigenze differenti che ancora di più hanno messo in luce come la povertà energetica sia un fenomeno collegato a diverse peculiarità che possono variare sensibilmente anche in una stesa nazione.
Le strategie messe in atto dalla UE insieme contro la povertà energetica
Belgio, Bulgaria, Grecia, Italia, Irlanda, Portogallo, Polonia, Spagna. Diverse nazioni e diverse peculiarità di un fenomeno che come ha sottolineato Ditte Juul Joergensen direttore generale per l’Energia della Commissione Europa ha ripreso a crescere a seguito della crisi energetica e della guerra in Ucraina e che ha reso necessarie a livello europeo alcune azioni atte a produrre un sostrato regolatorio che ora serve mettere a terra su piano locale. Quindi la direttiva per l’efficienza energetica la direttiva EPBD rinominata “Case green” in Italia sono solo alcuni di questi strumenti che ripercorre la Direttrice generale Energy della Commissione europea.
“We need to implement what we have now adopted and we really count on you because that is very much where our work stops and the work of the Member States and local authorities start” states @Pinhopau during the presentation of #energypoverty recommendations @ #EPAH24_PolicyConf pic.twitter.com/lHSU1Ei4HV
— EU Energy Poverty Advisory Hub (@EPAH_EU) April 10, 2024
Aver individuato degli indicatori univoci per identificare il fenomeno della povertà è il primo successo della raccomandazione inviata a ottobre dalla DG energy alla Commissione Europea su come contrastare la povertà energetica rimarca la DG: “Avremo così accesso a dati maggiormente comparabili e chiari sul fenomeno. Potremo vedere meglio i rischi e come si sta sviluppando il fenomeno.”
A questo fanno seguito il nuovo design del mercato energetico che favorisce la condivisione di energia e l’aver tutelato i cittadini vulnerabili dal distacco della corrente. Tutte iniziative che ora hanno bisogno di scendere nel locale e anche di essere comunicate meglio come sottolinea Ignazio Corrao, membro del Parlamento Europeo riferendosi proprio alle polemiche che hanno fatto seguito alla direttiva Case green soprattutto in Italia, direttiva che aveva l’interesse di tutelare i cittadini ma che probabilmente non è stata comunicata correttamente agli stakeholder.
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