Se la terza ricerca sul Clima della Banca europea per gli investimenti rivela la maggiore preoccupazione degli italiani per la pandemia di Covid-19 piuttosto che per il clima, una recente indagine SWG commissionata all’Ambasciata britannica equipara le due sfide. Presentata il 9 dicembre, rivela che per 3 italiani su 4 le due principali sfide del momento sono clima e Covid-19. A testimoniare che l’attenzione nei confronti dell’ambiente e del futuro del pianeta cresce nonostante le preoccupazioni del momento.
Clima e Covid-19: le sfide che spaventano gli italiani
A meno di un anno dal Summit delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Cop26), che sarà ospitato a Glasgow in partnership con l’Italia, si iniziano a fare bilanci. Con il 2021 alle porte, emerge quindi una forte preoccupazione per la diffusione delle malattie infettive quanto per i cambiamenti climatici. I più intimoriti sono i giovani, tra i 18 e i 24 anni, e gli over 64, i soggetti a maggior rischio di contrarre il Sars-Cov-2. Ci sono poi le ansie legate alla povertà e alla fame nel mondo (73%), alla situazione economica (68%) e al terrorismo internazionale (35%).
“È interessante notare come la consapevolezza delle sfide e delle opportunità legate alla lotta ai cambiamenti climatici sia ormai fortemente radicata nelle opinioni della maggior parte degli italiani, soprattutto dei più giovani. Tra tanti spunti, emerge l’importanza del ruolo che ognuno può e deve svolgere, e del contributo individuale attraverso scelte quotidiane che possono fare la differenza”, commenta in una nota stampa l’ambasciatore britannico Jill Morris.
Difatti, la tutela dell’ambiente rappresenta una reale necessità per il 65% degli italiani, soprattutto giovani, laureati e isolani. Una scelta radicale tra il miglioramento dell’ambiente e la crescita dell’occupazione vede gli italiani schierati egualmente tra le due priorità, rispettivamente per il 49 e 51%.
Uno stile di vita più sostenibile
Interrogati sul proprio impegno quotidiano, gli italiani si dicono ponti a ridurre l’utilizzo di oggetti di plastica monouso (67%) e a scegliere con più attenzione gli elettrodomestici in base alla loro classe energetica (60%). 9 italiani su 10 ritengono probabile o molto probabile un maggiore impegno a riciclare di più e a ridurre la produzione di rifiuti, donne e pensionati in prima linea. Il livello di emissioni di CO2 avrebbe per più di 8 italiani su 10 un ruolo nella scelta di una nuova auto. Più di 4 persone si dicono intenzionati ad acquistare un’ibrida.
Infine, l’84% degli italiani è favorevole a incrementare la dose di fonti rinnovabili nel mix energetico e il 56% concorda con lo stop ai sussidi statali in favore dei combustibili fossili.
“Essere consapevoli della spinta che viene dai cittadini sarà di ulteriore sprone a cogliere le opportunità per i nostri due paesi nel 2021, quando Regno Unito e Italia avranno l’occasione di guidare la comunità internazionale anche nell’ambito delle nostre rispettive presidenze del G7 e del G20”, conclude in nota Morris.
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