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In arrivo un altro provvedimento del Governo, che si annuncia essere di ampia portata, dopo aver già speso 5,5 miliardi, che si sommano a quelli dello scorso anno.
Il sottosegretario al Tesoro, Federico Freni, non esclude che si possa arrivare anche a 7 miliardi di euro. Bisognerà attendere i prossimi giorni dunque, per conoscere nel dettaglio le nuove misure, che sono attese per metà febbraio ed avranno come destinatari famiglie e imprese.
Proprio queste ultime stanno pagando dei prezzi elevatissimi, tanto da arrivare a produrre in perdita.

La situazione delle imprese

L’Ufficio studi ha effettuato una ricerca lo scorso gennaio, segnalando che: su una scala da uno a 10 punti, il costo dell’energia elettrica incide sull’utile d’esercizio tra cinque e 10 punti per il 29% delle aziende, mentre per 25,8% inciderà tra l’11% e il 30%. Confartigianato segnala che il caro energia determina in Italia un tasso di inflazione energetica doppio rispetto agli altri maggiori Paesi europei. L’associazione imprenditoriale fa inoltre presente che, secondo i dati Eurostat, in Italia l’aumento dei costi dell’energia è del 39%, rispetto al +20,6% della Germania e al +20,4% della Francia.

Città al buio per farsi ascoltare

Nel frattempo, i sindaci italiani spengono le città, alle ore 20 di oggi 10 febbraio, monumenti e uffici pubblici rimarranno al buio. Il presidente Anci, (Associazione nazionale dei comuni) e sindaco di Bari, Antonio Decaro spiega: ”Le risposte dal Governo alle nostre richieste non sono sufficienti. Evidentemente non si percepisce il rischio che questa crisi si ripercuota negativamente sui bilanci degli enti locali e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini. Per questo motivo, molti Comuni spegneranno simbolicamente l’illuminazione di un edificio rappresentativo o di un luogo significativo per la comunità. Speriamo che in questo modo si possa comprendere a quali rischi si va incontro se non si interverrà presto con un sostegno adeguato a coprire almeno tutti gli aumenti previsti in questi mesi”.


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