Altroconsumo con una petizione online chiede al Governo di azzerare l’Iva sui carburanti, “quanto meno durante i periodi di emergenza, in modo da mettersi al riparo da eventuali eccessivi aumenti futuri”, si legge nella nota stampa. Secondo l’associazione di consumatori, la pandemia e la crisi geopolitica in Ucraina avrebbero aggravato notevolmente la situazione economica e la politica globale: “In particolare, le conseguenze di questi fenomeni hanno avuto una ricaduta significativa sui prezzi della benzina, del gasolio e del gpl. Il temporaneo taglio sulle accise attuato dal Governo non è stato sufficiente per risolvere questa condizione”, afferma nella nota.
In base all’indagine condotta, solo nella prima settimana di marzo il prezzo alla pompa ha subìto un balzo dell’8,94%. Altroconsumo ha monitorato il prezzo del carburante per un anno (dal 29 marzo 2021 al 12 aprile 2022), confrontando l’andamento delle principali insegne di rilevanza nazionale: i dati sono stati reperiti forniti dal sito dell’osservatorio prezzi e tariffe del ministero dello Sviluppo economico.
Benzina: prezzi a confronto
Dall’indagine emerge che, per quanto riguarda le grandi insegne presenti nei centri urbani e nella rete extraurbana, i prezzi della benzina sono abbastanza allineati. Tamoil è in vetta alla classifica come la compagnia con il prezzo medio più conveniente. Altroconsumo riporta che Api-Ip e Agip Eni sono quelle più care, ma comunque rientrano in una forbice di prezzo ridotta a solo circa il 2% in più.
Per quanto concerne la rete autostradale, si contendono il primo posto Tamoil, Q8 e Sarni Oil; segue Agip Eni, con prezzi medi superiori di circa il 4%.
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Gasolio: la classifica
Anche per i prezzi del gasolio praticati nella rete urbana ed extraurbana dalle grandi compagnie le differenze non sono elevate: in testa alla classifica troviamo Tamoil, mentre la più cara è Agip Eni (circa +3%). Per la rete autostradale la forbice invece si allarga e l’insegna più conveniente risulta essere Sarni Oil, seguita da Tamoil, Q8 ed Esso. L’insegna più cara è Agip Eni, con i prezzi medi più elevati di circa il 7%.
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Gpl: maggiore risparmio con il pieno
Dall’indagine emerge che le possibilità di risparmio per i consumatori sul gpl sono decisamente più ampie. Dal confronto tra i prezzi praticati dalle grandi insegne nei distributori della rete autostradale, la compagnia più conveniente è Q8, dove il rifornimento costa in media l’11% in meno rispetto alla più cara Api-Ip.
Nonostante in autostrada gli impianti di metano da autotrazione siano decisamente minori rispetto agli altri tipi di carburante, Sarni Oil risulta l’insegna meno costosa, mentre ultima in classifica è Esso, dove il pieno costa in media circa il 12% in più.
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La costellazione delle “pompe bianche”: metano +106%
L’indagine di Altroconsumo ha preso in considerazione anche le cosiddette pompe bianche, cioè gli oltre 4 mila piccoli distributori indipendenti sparsi sul territorio nazionale, e gli impianti con brand delle catene della grande distribuzione che sono state comprese nell’analisi dell’andamento dei prezzi.
Considerando il prezzo finale alla pompa, dalla prima all’ultima rilevazione, il metano da autotrazione è quello che ha subìto un aumento dei prezzi più che raddoppiato (+106%), seguito dal gpl (+30%). Gli aumenti, più contenuti, ma comunque evidenti si sono registrati per le insegne di gasolio (+23%) e quella di benzina (+12%).
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